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Mattia Lucarelli e Federico Apolloni accusati di stupro

Mattia Lucarelli e Federico Apolloni accusati di stupro, per la difesa la ragazza poteva esprimere consenso

Per la difesa di Mattia Lucarelli e Federico Apolloni, la 22enne che li ha denunciati per stupro era in grado di esprimere consenso. È il risultato della consulenza di parte, alla quale la Procura risponderà con una “prova contraria” da depositare entro gennaio.
A cura di Enrico Spaccini
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Federico Apolloni e Mattia Lucarelli
Federico Apolloni e Mattia Lucarelli
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Il tasso alcolemico della 22enne quella notte era sotto lo 0,5. Per questo motivo, non era in uno stato di alterazione tale da essere incosciente e incapace di esprimere il consenso. Queste sono le conclusioni a cui è arrivata la difesa dei calciatori Mattia Lucarelli, figlio dell'ex attaccante del Livorno Cristiano, e Federico Apolloni, i due 23enni imputati insieme a tre loro amici di presunti abusi sessuali nei confronti di una studentessa americana, al termine di una consulenza di parte. Questi risultati sono stati ammessi agli atti dal gup di Milano, Roberto Crepaldi, il quale ha anche concesso la "prova contraria" alla Procura che dovrà depositare i risultati della propria consulenza entro gennaio.

Il racconto di quella notte di marzo, dalla discoteca al passaggio in auto

La presunta violenza sarebbe avvenuta nella notte tra il 26 e il 27 marzo dell'anno scorso in un appartamento di Milano. Nella sua denuncia, la 22enne ha raccontato di essere andata a ballare alla discoteca Gattopardo in corso Sempione insieme ad alcune amiche. Lì avrebbe incontrato Lucarelli, Apolloni e i loro tre amici, dai quali avrebbe accettato un passaggio a casa.

Un'amica della studentessa americana ha aggiunto che la 22enne era "in un evidente stato confusionale", tanto da far fatica "a parlare e a dire cose sensate". Invece di accompagnarla a casa, il gruppo l'avrebbe portata in un appartamento in piazzale Libia dove sarebbe poi avvenuta la violenza.

La consulenza della difesa e la "prova contraria" della Procura

Secondo i consulenti nominati dalla difesa, tra i quali un tossicologo e uno psicologo, la 22enne quella notte aveva un tasso alcolemico inferiore allo 0,5, ovvero la soglia che consente di mettersi alla guida. Per questo motivo, sostengono gli avvocati degli imputati, era in grado di esprimere il consenso.

La consulenza è stata ammessa agli atti dal gup di Milano, Roberto Crepaldi, come "condizione" per giudicare gli imputati con rito abbreviato, come richiesto dalla difesa. Inoltre, il giudice ha concesso la "prova contraria" al pm Alessio Menegazzo, titolare dell'inchiesta condotta dalla Squadra mobile. Il magistrato darà incarico ai consulenti di effettuare una relazione tossicologica e psicologica che finirà agli atti del processo. La consulenza sarà depositata a gennaio. La prossima udienza è in calendario per il 30 gennaio.

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