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Lombardia, il 2020 del presidente Attilio Fontana: dalla mancata zona rossa all’inchiesta sui camici

Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, in un’intervista ha definito il 2020 “l’anno orribile del Coronavirus. Dal 20 febbraio è stato l’unico mio pensiero fisso ogni giorno”. Per il governatore lombardo è stato un anno complicato: dalla gestione della pandemia alle inchieste, dalle difficoltà con i vaccini antinfluenzali alla speranza per l’arrivo di quelli anti covid.
A cura di Giorgia Venturini
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L'anno che sta per finire sarà difficile da dimenticare per il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. A poche ore dalla mezzanotte del 31 dicembre il governatore trae le conclusioni del 2020 in un'intervista rilasciata a "Il Giorno". Tra successi e insuccessi, di sicuro Fontana, per tutti i mesi di pandemia, è stato sotto la lente di ingrandimento: tra i molti problemi, la mancata zona rossa di Alzano e Nembro e i morti di Covid nelle Rsa, ma anche l'inchiesta sui camici ordinati al cognato e le difficoltà a reperire i vaccini antinfluenzali. Ma riavvolgiamo il nastro.

La mancata zona rossa

È il 5 marzo quando ad Alzano e Nembro, dopo Codogno i primi paese messi in ginocchio dalla pandemia, l'esercito è pronto a presidiare la zona in attesa del via libero definitivo delle istituzioni per chiudere i confini comunali. Un ordine che però non è mai arrivato: Alzano e Nembro diventeranno zona rossa l'8 marzo con tutta la Lombardia e altre 11 province. I giorni successivi è un rimbalzo di responsabilità tra Regione e governo. A "Il Giorno" Fontana ritorna sull'argomento: "Avevo proposto al premier Giuseppe Conte e al ministro Roberto Speranza di fare i due paese zona rossa già il 4 marzo. Mi avevano risposto che stavano il valutando la situazione. Ma il governo poi ha deciso diversamente".

L'inchiesta sui camici del cognato

Qualche settimane dopo, a metà aprile, la centrale acquisti di Regione Lombardia affida senza gara una fornitura di camici all'azienda del cognato di Fontana. Il governatore si difende un mese dopo davanti all'assemblea del Pirellone, spiegando di aver saputo dell'accordo tra l'azienda del cognato e la centrale acquisti regionale Aria solo il 12 maggio, quindi oltre un mese dopo la firma. "Parliamo di un momento in cui non c’erano camici per il personale sanitario e bisognava trovarli – spiega ora al governatore -. Alla Regione sono pervenute quattro offerte di forniture, e tutte sono state accettate per poter procedere all’acquisto. Anche quelle più esose della fornitura finita sotto indagine". E alla domanda se la vicenda ha avuto ripercussioni sul suo privato risponde: "Se intende sconquassi, non ne ha provocati. Dispiacere, quello sì. Se sai di aver agito in malafede, puoi anche mettere in conto di avere dei guai; se invece sei in buonafede tutto ti fa più male".

Le difficoltà con i vaccini antinfluenzali

C'è poi il problema dei vaccini antinfluenzali. Il piano di Regione Lombardia, annunciato a inizio ottobre, prevedeva 2.884.000 dosi da destinare a bambini, anziani, sanitari e malati. Molti medici e cittadini però hanno denunciato ritardi nella consegna delle dosi. Un ritardo che ha riguardato, per la verità, tutta Italia e altri Paesi europei: "Le aziende produttrici hanno dovuto far fronte a richieste sopra le previsioni. Non a caso ci sono Regioni che intendono far causa alle case farmaceutiche. Rispetto all’influenza non siamo in ritardo, perché il picco non è ancora arrivato – spiega Fontana -. La copertura delle fasce a rischio è stata garantita".

Fino alla speranza di ripresa con i vaccini anti Covid

Se Attilio Fontana riassume il 2020 come "l’anno orribile del Coronavirus. Dal 20 febbraio è stato l’unico mio pensiero fisso ogni giorno", guarda al 2021 come all'anno della ripresa. "In questi giorni ho girato per le province lombarde dove ho incontrato imprenditori e lavoratori che sono desiderosi di ricominciare con iniziative nuove". In loro soccorso Regione Lombardia ha stanziato degli aiuti: "Un piccolo aiuto lo stiamo dando con i provvedimenti che abbiamo varato, dai ristori ai 4 miliardi di investimenti che viaggiano nella stessa direzione di quello che chiede l’Europa".

Con l'augurio che il 2021 sia migliore di quello passato: "Vi esorto a guardare al nuovo anno con rinnovata fiducia, è vero siamo ancora in guerra contro il virus, ma abbiamo imparato a difenderci e contrattaccare con il vaccino, abbiamo messo in campo le forze migliori, scientifiche, tecniche, sanitarie ed economiche e per quanto ancora potra' essere lunga la battaglia noi lombardi ne usciremo vincitori", ha scritto Fontana in un post su Facebook con cui ha fatto gli auguri di buon anno.

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