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Zona rossa Alzano e Nembro, l’audio inedito di Fontana, Gallera e Speranza sulla mancata chiusura

“Il focolaio è nato secondario ma potrebbe diventare il peggiore della Lombardia”. Già il 3 marzo, in una riunione a Milano con Fontana, Gallera e il ministro Speranza, era chiaro agli amministratori che la Val Seriana stava diventando il centro dell’epidemia di coronavirus. Eppure tra tentennamenti e incertezze, nessuno sempre pronto a prendere la decisione di istituire la zona rossa. È il retroscena del mancato lockdown a Nembro e Alzano Lombardo, su cui indaga la Procura di Bergamo, svelato da un audio il cui contenuto è stato pubblicato dal Corriere della Sera.
A cura di Simone Gorla
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Dubbi, tentennamenti, incertezze e un rimpallo di responsabilità in un momento tragico per la Lombardia e la provincia di Bergamo. Il retroscena della mancata decisione di istituire la "zona rossa" a Nembro e Alzano Lombardo all'inizio del mese di marzo, su cui indaga la Procura di Bergamo, è svelato da un audio il cui contenuto è stato pubblicato dal "Corriere della Sera".

L'audio della riunione tra Fontana, Gallera e Speranza sulla zona rossa

La scena è quella di una riunione il 3 marzo a Milano tra il ministro della Salute Roberto Speranza e gli esponenti della giunta regionale, tra cui il vicepresidente Fabrizio Sala, l’assessore al Welfare Giulio Gallera e quello al Bilancio Davide Caparini. C'è anche il governatore Attilio Fontana, ma collegato in videoconferenza perché in quel momento era in quarantena.

Esitazioni e rimpalli: nessuno decide sulle misure in Val Seriana

La riunione ha diversi temi all'ordine del giorno, tra cui le misure economiche per il sostegno delle imprese lombarde, un punto su cui Regione Lombardia insiste molto. Ma nel vertice emerge anche il problema della Val Seriana, dove è già evidente un fortissimo aumento dei contagi. Nell'audio registrato dai presenti alla riunione, ed emerso solo ora, è evidente come gli amministratori lombardi cerchino di portare a galla il tema della zona rossa in modo molto timido, senza insistenza e senza una chiara descrizione del problema.

Gli assessori sapevano che il focolaio poteva diventare "il peggiore della Lombardia"

"Il focolaio è nato secondario ma potrebbe diventare il peggiore della Lombardia", dice uno degli interlocutori.  "L’idea della zona rossa lì, al di là che dia il messaggio che magari non è perfettamente lì… però là c’abbiamo il secondo focolaio", spiega Gallera, "sta crescendo e là non c’è la percezione perché chi abita lì… questi continuano a uscire, vanno in giro" Da un lato emerge la consapevolezza del rischio, dall'altro una certa riluttanza a prendere l'iniziativa, tanto che l'incontro si chiude con un nulla di fatto. "Attendiamo le loro valutazioni e siamo pronti ad accogliere ogni misura, anche quelle più rigide, che dovesse decidere il governo", dirà poi Gallera ai giornalisti.

E per altri quattro giorni non verranno prese misure, fino alla decisione del governo di mettere tutta la Lombardia in lockdown. Ore preziose perse che, per gli inquirenti bergamaschi, potrebbero essere stata decisive nell'esplosione dell'epidemia senza controllo in tutta la zona che ha portato a migliaia di morti.

Il testo dell'audio

Speranza: Magari ci girate…
Uomo: Le slide, le giriamo tutto. Subito. Adesso…
Speranza: Diciamo, tutto quello che abbiamo fatto finora non porta nessun segnale minimo di contenimento, ancora zero…
Gallera: È presto, poi il dato è un po’ grezzo. Questo dato qui sono i tamponi di ieri, dell’altro ieri… Peraltro ormai la gente arriva e noi la ricoveriamo perché è in situazione… poi gli fai il tampone, poi il tampone viene visto in ventiquattro, trentasei ore, torna qui in leggera… è la fotografia di due giorni fa sostanzialmente…
Speranza: Queste persone si potrebbero essere ammalate prima delle nostre misure, perché le misure le abbiamo messe in campo da una settimana…
Fontana: Dieci giorni
Speranza: Ancora non vediamo…
Gallera: Esatto, esatto… Non vediamo, c’è solo la diffusione… Questa è l’ultima che abbiamo, questa è di ieri.
Fontana: Sentiamo la necessità che il clima di preoccupazione cresca un po’ più di quello che è stato, perché c’è molta sottovalutazione.
Gallera: Alzano e Nembro… Voi volevate fare… secondo me, l’idea della zona rossa lì, al di là che dia il messaggio che magari non è perfettamente lì… però là c’abbiamo il secondo focolaio… sta crescendo e là non c’è la percezione perché chi abita lì… questi continuano a uscire, vanno in giro…
Uomo: Più si annuncia, più scappa
Gallera: Quindi bisognerebbe proprio… che ha fatto la proposta…
Speranza: Sì, sì, ci stanno ragionando… Appena rientro, provo…
Gallera: Sono due Comuni. Poi… nell’area Nord…
Uomo: Al limite potrebbe arrivare anche oltre la provincia di Lodi che ne ha 500. Quindi il focolaio è nato secondario ma potrebbe diventare il peggiore della Lombardia. Mentre con la zona rossa… qualcosina…
Gallera: Non la città, la città ancora è abbastanza… è a 40, 50… Sono i due Comuni sopra…
Speranza: Ma, sul piano dei comportamenti, qui c’è uno scatto?

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