Elezioni regionali in Lombardia 2023, risultati definitivi: Fontana vince con il 54,6 per cento, tutti gli eletti in Consiglio

È partito lo scaricabarile. Nella débacle generale del centrosinistra, si alza anche la voce del segretario dimissionario dem Enrico Letta. "I nostri due candidati ottengono più voti delle scorse regionali, e le nostre liste prendono più delle politiche", scrive. Per poi accusare alleati e non. "M5S e Terzo polo non hanno voluto coalizzarsi, dimezzano i voti e se la prendono con noi".

È contento come una Pasqua, Matteo Salvini: la coalizione di centrodestra è salda e vanta ancora percentuali da record. Alza anche la testa la Lega, che in pochi mesi sale dal deludente 13 per cento delle politiche al 16,5 per cento. Scrive infatti il vicepremier su Twitter: "La sinistra vince solo a Sanremo. Il centrodestra invece si conferma in Lombardia e conquista il Lazio!".

Si può davvero affermare che il voto milanese sia l'opposto di quello regionale: qui, in città, stravince il centrosinistra di Pierfrancesco Majorino con il 47 per cento, staccando il vincitore Attilio Fontana di 10 punti (nel dato regionale, invece, Fontana stacca Majorino di oltre 20 punti). Domina anche Letizia Moratti, che in centro prende intorno al 21 per cento. 

Flop anche per il virologo Fabrizio Pregliasco, nome di punta della squadra di Pierfrancesco Majorino e addirittura papabile assessore alla Sanità. Sfuma il posto in giunta e sfuma anche l'ingresso in Consiglio regionale: poco più di 2mila voti non sono sufficienti ad aprire le porte del Pirellone al docente della Statale di Milano.

"Voglio ringraziare singolarmente le cittadine e i cittadini della Provincia di Brescia che mi hanno espresso fiducia ed affetto, con un voto di preferenza.Sono davvero tantissimi, 35.761". Lo scrive il sindaco dem di Brescia Emilio Del Bono, ovvero il candidato più votato di queste ultime elezioni.

Come cambiano gli equilibri della giunta lombarda, dopo la vittoria del centrodestra?

I 78 seggi previsti sono stati così distribuiti: 22 Fratelli d'Italia, 14 Lega, 6 Forza Italia, 5 Lombardia Ideale – Fontana Presidente, 1 Noi Moderati, 17 Partito Democratico, 3 Movimento 5 Stelle, 1 Alleanza Verdi e Sinistra, 2 Patto Civico – Majorino Presidente, 3 Azione – Italia Viva, 4 Lista Moratti Presidente.

Ecco chi è riuscito ad aggiudicarsi i 78 seggi in Consiglio regionale: qui i nomi dei candidati che hanno ricevuto più preferenze.

I più votati della coalizione di centrodestra a Milano sono Christian Garavaglia per Fratelli d'Italia con quasi 10mila voti, Silvia Scurati per la Lega con quasi 4mila preferenze, Comazzi Gianluca Marco con 7.480 (scalzando Giulio Gallera, che si ferma al secondo posto con poco più di 5mila voti). Seguono Carmelo Ferraro per la lista civica Fontana Presidente con circa mille preferenze, e Vittorio Sgarbi con la sua lista (apparentata con Maurizio Lupi) Noi Moderati-Rinascimento Sgarbi e i suoi circa 800 voti.

Il più votato a Milano per il Partito Democratico è il giovane Paolo Romano, 26 anni, con oltre 8mila preferenze. Per la lista civica di Majorino, Michela Palestra con 3.855 voti. Seguono Nicola Di Marco (M5S) con più di 1.400 voti, Onorio Rosati di Alleanza Verdi-Sinistra con 1.886.

È dalla chiusura delle urne o poco dopo che Fontana festeggia il suo plebiscito, al momento intorno al 56 per cento contro il 32 per cento del suo principale sfidante Piefrancesco Majorino. "Oggi è una giornata bellissima", commenta. "Viva la Lombardia".

Fontana è in testa in tutte le province lombarde, e soprattutto nelle due zone della Lombardia maggiormente colpite dal Covid ovvero Brescia e Bergamo. Qui Fontana supera il 60 per cento e doppia Pierfrancesco Majorino. Nelle due città capoluogo, che hanno sindaci di centrosinistra (Giorgio Gori a Bergamo e Emilio Del Bono a Brescia), è il candidato del Pd e del M5s a prevalere.

"Sarà un mandato come sempre con la maggioranza di centrodestra che esprimerà le idee migliori, punto": a dirlo è Attilio Fontana, in netto vantaggio alle elezioni regionali 2023 in Lombardia, rispondendo alla domanda sulla possibilità che il governo regionale sia a trazione Fratelli d'Italia.

Fontana, a chi chiedeva se avesse sentito telefonicamente Letizia Moratti, candidata a queste elezioni con Italia Viva e Azione, ha detto: "Non l'ho ancora sentita". Risposta diversa per Pierfrancesco Majorino, candidato del centrosinistra: "Mi ha mandato un messaggio, io l'ho richiamato. Ci siamo sentiti, è stato molto corretto".

"Sono veramente ammirato da Carlo Calenda che è riuscito nel capolavoro di far crollare il terzo polo in Lombardia e ancora si mette a dare lezioni di qua e di là", a scriverlo sul proprio profilo Twitter è Pierfrancesco Majorino, candidato del centrosinistra per le Regionali 2023 in Lombardia.

“La campagna elettorale brevissima non ha aiutato. Tante persone non sapevano che questa settimana si votava il 12 e il 13. Questo non ha aiutato. L’astensionismo lo spiego con una campagna molto breve e con una campagna anestetizzata, non sono stati permessi confronti tra candidati sui programmi e su visione del futuro. È diventato più difficile partecipare e aver voglia di partecipare, questa è una sconfitta per tutti", a dirlo è stata Letizia Moratti, candidata di Italia Viva e Azione.

"I cittadini lombardi hanno premiato il lavoro quotidiano di cinque anni, hanno premiato la concretezza e i risultati, senza ascoltare il campionario di bugie, fake news e amenità varie proposte dal centrosinistra, bocciato nuovamente alle urne esattamente come era accaduto qualche mese fa alle politiche": a dirlo è Fabrizio Cecchetti, coordinatore della Lega Lombarda commentando il risultato delle elezioni regionali 2023 in Lombardia.

Cecchetti ha ringraziato i cittadini lombardi per aver riconfermato il governo di Fontana: "Il centrodestra si conferma la prima coalizione regionale, la Lega ottiene un ottimo risultato, risalendo nei consensi rispetto alla Politiche: questo è anche un voto che premia il buon lavoro che stanno svolgendo i nostri ministri al Governo. Stasera si festeggia, da domani si riprende a lavorare per i prossimi cinque anni e con tanti obiettivi da raggiungere, uno su tutti, l'autonomia regionale".

Interviene anche Dario Violi, consigliere regionale e coordinatore lombardo del Movimento 5 Stelle (nonché ex candidato alle scorse regionali del 2018). "Il risultato non ci soddisfa. La nostra proposta evidentemente non è stata in grado di riportare al voto almeno una parte di quelle centinaia di migliaia di cittadini che hanno scelto di non scegliere".

Scrutinate in Lombardia 5.837 sezioni su 9.254. Ecco il dato parziale: Fontana al 56,3 per cento, Majorino al 32,7 per cento. Moratti al 9,4 per cento.

"Quel che è certo è che proseguiremo". Letizia Moratti parla dell'alleanza con il Terzo polo, un sodalizio "riformista, moderata e liberale". L'ex vice di Attilio Fontana, che al momento si attesta intorno al 10 per cento, prende tempo ("in questo momento il bipolarismo è ancora dominante nel nostro paese") ma si dice interessata a "quello che uscirà dal congresso del Partito Democratico", anche se per ora è "difficile individuare un percorso quando il quadro è ancora in movimento". A Calenda e Renzi che "conosco da tempo", Moratti riconosce di essere stati "compagni di viaggio molto rispettosi, abbiamo lavorato bene".

La provincia in cui Attilio Fontana, per il momento, ha ottenuto più preferenze? Quella di Sondrio: qui Fontana ha ottenuto infatti il 65 per cento delle preferenze, contro il 25 per cento di Majorino. Ferma intorno al 10 per cento Moratti.

"Questo risultato è una conferma del centrodestra in Lombardia. Sono felice per il risultato della Lega, e anche della squadra. È un apprezzamento dei primi 100 giorni di governo", le parole del vicepremier Matteo Salvini. Il suo partito, rispetto alle politiche del 2022 quando era al 13 per cento circa, è salito in questo caso al 17 per cento.

Arriva nel tardo pomeriggio anche il commento del presidente del Movimento 5 Stelle, dato in ascesa nei sondaggi, Giuseppe Conte. "Questo risultato non ci lascia certo soddisfatti", le sue parole. "Intavoleremo un dialogo più fitto con i territori. Ma Lazio e Lombardia sono saldamente nelle mani del centrodestra". La critica più grande, al Partito Democratico. "Avrei poco da festeggiare, se fossi in loro. Si vede che si accontentano di poco".