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L’ex ministro Centinaio vuole violare il coprifuoco in Lombardia: “Vediamo se mi arrestano”

L’ex ministro leghista Gian Marco Centinaio ha annunciato che non intende rispettare il coprifuoco imposto da domani in Lombardia su richiesta del governatore Fontana, suo collega di partito. “Dopo le undici di sera scendo in strada, mi metto a passeggiare per Viale Cremona, nella mia Pavia. E vediamo se qualcuno viene ad arrestarmi”.
A cura di Simone Gorla
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"Dopo le undici di sera scendo in strada, mi metto a passeggiare per Viale Cremona, nella mia Pavia. E vediamo se qualcuno viene ad arrestarmi". Lo ha detto il senatore leghista Gian Marco Centinaio, ex ministro delle politiche agricole, annunciando in un'intervista al Foglio una azione di "disobbedienza civile" contro il coprifuoco che scatterà da giovedì sera nella Lombardia governata dal suo collega di partito Attilio Fontana.

La provocazione dell'ex ministro leghista Centinaio: "Esco dopo le undici di sera"

Oggi sono state firmate le ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza e del presidente della Lombardia Attilio Fontana, che contengono le nuove misure per contrastare il diffondersi del COVID-19.

Confermato il coprifuoco notturno tutto il territorio della Regione Lombardia, dalle ore 23.00 alle ore 5.00 del giorno successivo che era stato chiesto dal governatore Fontana, dai sindaci e da maggioranza e opposizione il Consiglio regionale. Consentiti solo gli spostamenti motivati "da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza ovvero per motivi di salute".

Il coprifuoco chiesto da Fontana che non piace a Salvini

Un provvedimento che non è piaciuto al leader della Lega, Matteo Salvini, che aveva chiesto un incontro a Fontana per esprimere le sue perplessità. La posizione critica del segretario del Carroccio non ha invece influito sull’ordinanza che ha istituito il coprifuoco notturno.

La seconda ordinanza ha disposto anche le limitazioni alle aperture delle grandi strutture di vendita e dei centri commerciali nei fine settimana, il divieto di svolgimento delle fiere di comunità e delle sagre ma anche il pieno svolgimento della didattica a distanza per le lezioni delle scuole superiori, dal 26 ottobre.

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