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Scoppia la polemica social sul corso per principesse, l’organizzatrice: “Solo un gioco per l’autostima”

Arriva a Rho (Milano) il primo corso in Italia per diventare principesse, rivolto a bambini dai 6 ai 9 anni: galateo, trucco, portamento. La replica alle critiche: “Le bambine posso essere qualsiasi cosa. E il corso è aperto anche ai maschi”
A cura di Francesca Del Boca
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Galateo, portamento, bon ton e camminata con i tacchi. Ma anche trucco, acconciatura e dizione. Sarebbero le caratteristiche base di una principessa, e se non sono innate si possono imparare in una apposita scuola: la Maison degli Eventi di Stefania Vadalà si trova a Rho, hinterland milanese, e offre il "primo corso in Italia per diventare una principessa". Tre mesi di lezioni ogni mercoledì, dalle 17 alle 17.45, per alunni dai 6 ai 9 anni. Ma è subito polemica.

I commenti e le accuse

"Questa è cultura sessista e patriarcale. Dovremmo insegnare alle bambine a essere indipendenti e a studiare, non a piacere. Anni e anni di lotte per l'emancipazione e ci troviamo ancora qua". "Educate le donne a essere belle e stupide, le volete così". Sono solo alcuni dei commenti che sono piovuti sopra il post che sponsorizza il corso, pubblicato sulla pagina Facebook della ludoteca che lo promuove.

"Siamo nel 2023, non nel Medioevo". E ancora: "Sempre i soliti stereotipi. Insegniamo la remissività, lo stare composte, ancheggiare con classe sui tacchi. Tutto sempre per la per compiacenza del maschio". Accuse legate insieme da un unico filo conduttore: quello di veicolare insomma un modello di femminilità ormai superato, se non addirittura dannoso.

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La replica dell'organizzatrice: "Un gioco per infondere autostima"

"Il post non intendeva proporre un corso di educazione per bambine, non voleva proporre di abbracciare stereotipi di genere e non voleva criticare altre forme di espressione dell'infanzia", replica prontamente Stefania Vadalà, l'organizzatrice del tanto criticato corso per principesse. "Per noi bambini e bambine possono essere qualsiasi cosa, possono esprimere la loro bellezza attraverso qualunque forma, possono interpretare qualunque personaggio senza che questo etichetti il loro essere", scrive in alcuni commenti.

E continua: "Se una bimba si sente principessa la società non la deve additarla come una stupida inadeguata. Nessuna dovrebbe mai sentirsi giudicata per quello che magari è un suo sogno nel cassetto, ci sono bimbe che passano ore a truccarsi, travestirsi, mettersi ciocche finte o le ballerine luminose di Elsa e Anna, perché non farlo in compagnia? Questo corso nasce per infondere autostima".

Non solo. "Questa è una ludoteca. Oggi si gioca alle pricincipesse, domani agli indiani. Tutto qui". Per precisare: "Il fatto che ci fosse una bambina nella foto di presentazione, scelta forse un po' sommaria, non esclude che l'invito fosse aperto a tutte e tutti. Anche un bimbo può mettere il tulle e sentirsi principessa, non solo principe azzurro".

Tant'è che, tra i vari commenti negativi, spuntano alcune richieste di qualche genitore. "Allora posso iscrivere il mio bambino?". E altri frasi di supporto. "Nessuno dice che le principesse siano la vita vera, è solo un modo per far giocare le bambine". "In fondo da piccole anche noi ci siamo divertite a truccarci, o a metterci le scarpe della mamma".

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