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Vede i vigili che gli fanno la multa per divieto di sosta, esce e gli fanno l’alcoltest: patente ritirata

La polizia locale ha ritirato la patente a un 40enne per guida in stato di ebbrezza. L’uomo, però, era appena uscito da un ristorante di Como ed era a piedi.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
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Un 40enne è stato multato dalla polizia locale per divieto di sosta lo scorso 30 novembre. L'uomo era appena uscito da un ristorante di viale Innocenzo a Como e gli agenti avevano deciso di sottoporlo al test dell'etilometro, risultando con valori leggermente superiori al consentito. Così i vigili gli hanno anche ritirato la patente, nonostante fosse a piedi e non fosse sceso dall'auto in quel momento.

L'auto parcheggiata in divieto di sosta

A raccontare la disavventura del 40enne comasco è stato l'avvocato Ivano Chiesa, legale anche di Fabrizio Corona, attraverso un video che ha pubblicato sul suo profilo Instagram. "Il mio cliente usciva da un ristorante con un amico, la sua auto era posteggiata all’incrocio tra viale Innocenzo e via Benzi", ha spiegato Chiesa a La Provincia di Como,"i vigili la stavano multando per divieto".

A quel punto il 40enne si è avvicinato, in compagnia di un amico, per capire cosa stesse accadendo. Gli agenti, però, hanno deciso di sottoporre entrambi all'alcol test. "Si badi bene", ha sottolineato Chiesa, "l'auto era ferma, in sosta, a motore spento". L'uomo è risultato con una concentrazione di alcol di poco superiore al consentito ed è stato denunciato per ‘guida in stato di ebbrezza‘.

Il ricorso al Giudice di Pace per riavere la patente

Il termine in sé presuppone che per essere denunciata una persona debba guidare o deve essere vista scendere da un'auto che è stata in movimento fino a poco tempo prima. Ma questo non era il caso del 40enne, appena uscito da un ristorante e, evidentemente, a piedi. Così ha fatto ricorso al Giudice di Pace che ha disposto la sospensiva del provvedimento.

Come riportato dall'avvocato Chiesa, "in Prefettura si rifiutano di restituircela". Gli agenti, infatti, si sarebbero opposti dicendo che per riprendere la patente il 40enne doveva portare gli esami clinici che accertassero la sua attitudine alla guida. Di fronte all'avvocato che gli faceva presente che li avrebbe denunciati per omissione di atti d'ufficio, i poliziotti hanno affermato che "quella è la prassi" a meno che il giudice non integri la sospensione con una dichiarazione che disponga la restituzione immediata del documento.

E così il 40enne, supportato da Chiesa e dal suo collega Gianmaria Fusetti, è tornato dalla Giudice di Pace Elisabetta Reitano che ha accolto la richiesta. La patente ora è tornata dal suo proprietario, ma la vicenda non finisce qua dato che il 22 febbraio ci sarà l'udienza di discussione

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