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“La neonata morta in casa non è stata maltrattata”: restano ancora indagati la mamma e il nonno

Secondo l’autopsia eseguita sul corpo della bimba di due mesi morta in culla, non ci sarebbero segni di maltrattamenti e violenza. Restano però indagati la madre e il nonno che erano con lei in casa al momento del decesso.
A cura di Giorgia Venturini
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Non ci sarebbero stati maltrattamenti sulla bimba di due mesi morta in casa in un paese in provincia di Brescia. Lo ha confermato l'autopsia eseguita sul corpo della piccola: nessun segno di percosse o scuotimento.

La piccola è morta in casa

Resta ancora quindi da capire cosa sia successo alla neonata morta in culla appena dopo aver preso la pappa a metà mattina. La mamma, che era in casa con il nonno della piccola, ha raccontato di averla messa a dormire. Quando è andata a controllarla pochi minuti dopo la figlia non respirava più. Inutili purtroppo tutti i tentativi di soccorso. La madre, una 29enne bresciana, e il nonno della neonata sono stati inseriti nel registro degli indagati dal pubblico ministero che indaga per far luce sull'accaduto.

La piccola era positiva al Covid

Bisognerà attendere qualche giorno per avere tutti i risultati del medico legale che ha disposto l'autopsia. Certo al momento sembrerebbe che la piccola era positiva al Covid al momento del decesso, ma molto probabilmente non può essere la causa della morte. Tutto resta però ancora da confermare.

La famiglia era seguita dai servizi sociali

La famiglia della neonata era seguita dai servizi sociali: la donna aveva altri tre figli che sono stati allontanati dalla madre. Così aveva deciso il provvedimento preso dal tribunale dei minori di Brescia già prima della tragedia.

La donna ora è indagata per omicidio colposo insieme al nonno della piccola. "Siamo sicuri che si tratti di una tragedia", hanno commentato gli avvocati Bianca Scaglia e Marino Colosio che difendono i due indagati. Tutto è ancora al vaglio di inquirenti e investigatori.

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