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La modella Roberta Martini rapinata in casa: “Mi hanno legato i polsi, poi sono svenuta”

L’influencer e l’imprenditrice Roberta Martini la scorsa notte è stata vittima di una rapina in casa: “Mi hanno messo la mano davanti alla bocca e mi hanno detto che se avessi collaborato se ne sarebbero andati via prima”.
A cura di Giorgia Venturini
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Una notte di paura per l'influencer e imprenditrice Roberta Martini, vittima la scorsa notte di una rapina in casa. All'improvviso si è trovata nel suo appartamento di Porta Romana a Milano tre malviventi che l'hanno legata e chiusa in una stanza. "Non sono stati violenti con me, ma ricordo di essere svenuta", racconta a Fanpage.it quanto le è capitato.

Che cosa è successo?

Ieri sera mi sono addormentata verso le 23.30 nella mia casa di Porta Romana a Milano. Verso l'una, mentre dormivo, mi sono sentita improvvisamente tappare la bocca con una mano. Ho aperto gli occhi e ho visto tre persone incappucciate attorno a me. Mi hanno subito detto che se fossi stata collaborativa non mi avrebbero fatto nulla. In pochi secondi avevo i polsi legati dalle fascette.

A quel punto io ho precisato che non avrei posto resistenza: ho così aperto la cassaforte ai tre ladri. Intanto che mettevano sotto sopra la casa, uno di loro mi ha fatto entrare in una camera della casa e mi ha sorvegliato per tutto il tempo. Gli altri hanno svuotato la cassaforte e preso borse e oggetti dall'argenteria.

Durante il furto ha subito qualche forma di violenza?

Fortunatamente non sono state persone violente: avevo paura perché io ero da sola e loro in tre. Mi hanno solo precisato più volte, vedendomi piangere, che se avessi collaborato, non mi avrebbero fatto del male: "Se stai tranquilla, ce ne andiamo via prima", mi hanno detto.

Cosa ha pensato durante quei minuti?

Ero spaventata. Mi sono sentita male e sono svenuta: uno dei malviventi è andato a prendere dell'acqua e mi ha fatto sdraiare sul letto. Ho chiesto loro di lasciarmi il cellulare: prima di andare quindi me lo hanno portato con l'accordo che l'avrei potuto usare solo 30 minuti dopo la loro fuga. E così è stato. Poi ho chiamato il 112.

Come sta ora?

Non riesco ancora a realizzare quello che ho passato. Anche in questo momento che ne sto parlando, mi sembra di raccontare momenti che ha vissuto un'altra persona. Una cosa surreale, non mi sembra possibile che mi sia successa una cosa simile. Poi però è giusto farsene una ragione: stasera dovrò provare ad andare a dormire tranquilla. Spero di non dover andare dalla psicologa per superare quello che mi è accaduto. Fortunatamente non mi hanno mai fatto nulla di violento. Io sono stata collaborativa e loro sono stati ai patti.

È riuscita a fornire un identikit dei ladri? 

No, non ricordo se fossero italiani, stranieri, alti o bassi. Ero completamente stordita.

Ha ricevuto messaggi di solidarietà?

Tantissimi. Non sapevo che la mia vicenda fosse finita sui giornali, fino a quando il mio cellulare non è stato inondato di messaggi di solidarietà: tra whatsapp e i social ne avrò ricevuti almeno 40mila. Non riesco a rispondere a tutti. Mi ha fatto però molto piacere riceverli.

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