27 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La famiglia del ragazzo di 17 anni arrestato per terrorismo a Bergamo: “È tutto un equivoco”

I genitori del 17enne in manette a Bergamo perché accusato di essere un sostenitore del terrorismo jihadista: “Le sue ricerche sono state equivocate”.
A cura di Giorgia Venturini
27 CONDIVISIONI
Immagine

"Si è avvicinato troppo a certi gruppi online ma è estraneo a certi ambienti. I suoi atteggiamenti e le sue ricerche sono stati equivocati", parlano dopo l'arresto del figlio di genitori del 17enne in manette a Bergamo perché accusato di essere un sostenitore del terrorismo jihadista. Per i genitori non è coinvolto in nessuna associazione terroristica mentre per le indagini della Questura di Bergamo il giovane era pronto a passare all’azione con incendi dolosi sulle colline tra Ponteranica e Alzano. 

Quello che è certo è che il giovane – come riporta Il Corriere della Sera – quando era a casa si chiudeva in camere e navigava su siti terroristici sotto monitoraggio delle forze dell'ordine. Così i poliziotti della Digos di Bergamo e di Brescia venerdì scorso si sono presentati a casa sua.

Di cosa è accusato il 17enne

In manette è finito un ragazzino di 17 anni con l'accusa di associazione con finalità di terrorismo, addestramento, apologia e istigazione a delinquere aggravate. Il ragazzo, originario del Camerun, ma in Italia fin da piccolo aveva avuto un periodo difficile a scuola: come spiegano persone a lui vicine avrebbe subito degli atteggiamenti razzisti da parte degli insegnanti. Da qui forse al decisione di frequentare certi siti online. La sua famiglia lo difende dicendo che è semplicemente appassionato alla storia dell'islam, assicurando però che è estraneo a certi ambienti.

Le indagini della Questura

Dopo le indagini la Questura ha invece precisato: "Il monitoraggio è iniziato a seguito del suo rapido processo di radicalizzazione violenta e alla pubblicazione sui social di video di propaganda jihadista riconducibili all’Isis: l’attività investigativa, svolta anche con i contributi del comparto Intelligence e delle forze di polizia straniere, ha fatto emergere l’appartenenza del minore a una rete di sostenitori del Daesh, presenti in diversi Paesi d’Europa e d’America, molti dei quali tratti in arresto nelle scorse settimane".

27 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views