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La cricca dell’obitorio di Saronno rubava di tutto, dalla carta igienica ai caloriferi

Non solo richieste di denaro per dare l’estremo saluto ai parenti morti di Covid, ma anche furti, certificati falsi, soldi in nero. Per il presunto giro di affari intorno all’obitorio di Saronno sono finite sotto inchiesta 18 persone tra medici, dipendenti e impresari funebri.
A cura di Francesca Del Boca
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"Così ci facciamo un secondo stipendio". Sì, perché l'estremo saluto al parente morto di Covid (fino a non molto tempo fa vietato dalle norme anticontagio) costava 50 euro. Lo stesso prezzo preteso dalle agenzie di pompe funebri per convincere eventuali clienti ad affidare a loro le esequie del caro estinto. E non solo. Anche furti di bendaggi e medicinali, di beni di prima necessità e addirittura di caloriferi, monitor, pc e dispositivi elettronici di ogni genere. E ancora giri di mazzette, soldi in nero, certificati falsi.

Sono dipendenti dell'ospedale e dell'obitorio, medici della mutua e impresari funebri le 18 persone indagate nel presunto giro di mazzette all'obitorio dell'ospedale di Saronno, in provincia di Varese. Di queste, 10 sono state già sottoposte a misure cautelari, di cui 2 in carcere per il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio.

I furti in ospedale e i certificati falsi per i dipendenti dell'obitorio

“Il coniglio…ma dentro la busta, mi sono stupita. Grazie! Non me l’aspettavo”. Un'addetta all’obitorio dell’ospedale di Saronno, riceve dal medico di base dei dolci in regalo, tra cui il classico animaletto di cioccolato pasquale: dentro ci sono dei soldi, in segno di ringraziamento. Perché, con tutta probabilità, la dipendente dell'obitorio avrebbe lavorato per diverso tempo nello studio della dottoressa durante una finta malattia, certificata proprio da quest'ultima.

E poi ci sarebbero i furti. Di qualsiasi cosa, persino dei caloriferi. "Come i caloriferi, li ha fatti sparire…Sai che sotto lì, nei sotterranei mettono le cose che non funzionano bene o che vogliono buttare… una volta l’ho visto prendere un manichino della Croce Rossa”. Come se fosse un magazzino a uso personale, gli indagati avrebbero prelevato dalla farmacia dell'ospedale anche mascherine, creme, guanti, bidoni di detergente, rotoloni di carta igienica, asciugamani.

"Loro hanno sempre avuto il doppio stipendio"

"Si prendono uno stipendio in più al mese, fanno quel ca… che vogliono", sono alcune delle intercettazioni che incastrano la "cricca". E ancora: "Quello vende morti a tutte le persone, lui li vende a chi conosce". Con frequenti litigi per i soldi davanti ai corpi senza vita. "Non hai diritto di bere il caffè dalla macchinetta, non hai ancora comprato le cialde. Le cialde devono essere comprate con i soldi che lasciano i parenti". E chi non era d'accordo con il sistema: "Io ho fatto l’onesta, non posso essere disonesta perché lavoro con i disonesti. Devi capire che loro hanno sempre avuto il doppio stipendio".

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