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La confessione dell’uomo che ha preso a pugni la bimba di nove mesi: “Ero disconnesso dal mio cervello”

“Non me lo so proprio spiegare, mi sono improvvisamente disconnesso dal mio cervello”: è quanto avrebbe detto l’uomo di 28 anni che ha picchiato la figlia di nove mesi della sua compagna.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Non me lo so proprio spiegare, mi sono improvvisamente disconnesso dal mio cervello": a dirlo è l'uomo di 28 anni che ha massacrato la figlia della sua compagna. La bimba ha appena nove mesi. L'episodio si è verificato nel pomeriggio di sabato 1 ottobre in una casa in provincia di Milano. Il 28enne, che lavora come muratore, si era trasferito lì da pochi mesi proprio con l'intento di andare a vivere con la compagna.

È stata la nonna a chiamare i soccorsi

La donna al momento del fatto era assente perché stava lavorando. In quel pomeriggio, ha chiamato più volte il compagno proprio per sapere come stesse la piccola. Nessuno ha però mai risposto. Per questo motivo, ha deciso di chiedere alla madre di andare a controllare. L'anziana  ha trovato la nipote piena di lividi e ha subito chiamato i soccorsi.

Le condizioni della bimba sarebbero stabili

Il 28enne le avrebbe detto che sarebbe caduta dal seggiolone, ma la donna – fortunatamente – non gli ha creduto. Una volta presa in carico, i medici hanno allertato i carabinieri. Sulla base di quanto scoperto dalle indagini, sembrerebbe che l'uomo abbia colpito la piccola con calci e pugni procurandole plurime fratture. La bimba, che adesso sarebbe in condizioni stabili, si trova adesso all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

In base a quanto riportato dal quotidiano "Il Corriere della Sera", il 28enne – che si trova in carcere a Pavia con l'accusa di tentato omicidio aggravato – non sarebbe stato in uno stato di alterazione causato da stupefacenti o alcolici né ci sarebbero mai state aggressioni precedenti alla bimba e nemmeno alla compagna.

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