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Ingoia tre batterie perché non vuole essere trasferito in un Cpr: portato in ospedale

Un uomo ha ingoiato tre pile per non essere trasferito in un Cpr: è stato portato in ospedale dove le sue condizioni sono state giudicate idonee alla permanenza in struttura ed è stato così inviato nella comunità ristretta.
A cura di Ilaria Quattrone
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Un uomo di 37 anni avrebbe ingoiato tre pile pur di non essere trasferito nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Gradisca d'Isonzo. Lunedì 5 giugno la Questura di Monza e Brianza aveva infatti disposto il collocamento in struttura per due uomini che erano stati appena scarcerati dall'istituto di Monza. Tra questi c'era proprio il 37enne.

L'uomo avrebbe diversi precedenti alle spalle: è stato arrestato per stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e false attestazioni sulla propria identità, per ricettazione e per rapina. Sembrerebbe che in diversi carceri italiani abbia più volte minacciato di farsi del male e si sia ribellato alle condizioni in cui viveva.

Le rivolte e la minaccia di tagliarsi la gola in carcere

Quando si trovava in carcere a Ivrea, per esempio, avrebbe distrutto un televisore e con un pezzo di vetro avrebbe minacciato di tagliarsi la gola se non fosse stato spostato in un altro settore.

Anche in carcere a Milano avrebbe incendiato materassi e avrebbe scatenato risse e altri danneggiamenti. Comportamenti che dimostrerebbero un'insofferenza, ma anche problematiche tali che magari sarebbero dovute essere affrontate con team di esperti e psichiatri.

È stato portato in ospedale e poi al Cpr

E infatti non appena il Questore ha disposto il trasferimento nel Cpr, l'uomo ha deciso di ingoiare le pile proprio per evitare di essere portato in struttura. Probabilmente ad allarmarlo saranno state le condizioni più volte denunciate da diverse associazioni che lamentano come non vi sia un'adeguata assistenza, che vi sia un elevato numero di atti di autolesionismo e tentativi di suicidi e un totale abbandono.

Gli agenti lo hanno trasferito al pronto soccorso dell'ospedale San Gerardo. Gli operatori sanitari, dopo averlo visitato, hanno sostenuto che le sue condizioni sono compatibili con la permanenza nel Cpr. E, per questo motivo, il Questore ha di nuovo disposto il collocamento: il 37enne è stato così accompagnato in struttura.

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