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Dagli arresti domiciliari all’operazione alla gamba: cos’è successo al rapper Simba La Rue

Nella giornata di oggi, lunedì 12 settembre, il rapper Simba La Rue sarà sottoposto a un intervento chirurgico. Il percorso fino all’operazione, è stato reso complesso da alcuni errori e ritardi.
A cura di Ilaria Quattrone
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Il trapper Simba La Rue
Il trapper Simba La Rue

Da mesi il rapper Simba La Rue, all'anagrafe Saida Mohamed Lamine, si trova al centro di una intricata vicenda giudiziaria resa ancora più complessa dalle sue condizioni di salute. Il cantante si trovava in carcere a San Vittore a Milano dallo scorso luglio: la Procura lo accusava, insieme ad altre otto persone, del presunto sequestro e aggressione al rivale e rapper Baby Touché.

Il trasferimento in comunità Kyros

Il ragazzo è stato portato in carcere. L'8 settembre, dopo che il gip aveva rigettato la richiesta dell'avvocato difensore Niccolò Vecchioni di disporre gli arresti domiciliari, il Tribunale del Riesame ha accettato l'istanza del legale ed è ha disposto il trasferimento del rapper alla comunità Kyros dove sconterà i domiciliari.

Un trasferimento reso necessario dalle condizioni di salute del ventenne: a giugno, in provincia di Bergamo, è stato aggredito e accoltellato alla gamba. Questa gli ha provocato alcune lesioni al fascio vascolo-nervoso della gamba destra: basti pensare che il 17 luglio era stato ricoverato in ospedale a Lecco per un'aunerisma all'arteria femorale destra. Le sue condizioni richiedono quindi un monitoraggio continuo.

La perizia medico legale del giudice

Dopo l'arresto, il giudice aveva disposto una perizia medico legale che, depositata l'8 agosto, aveva accertato che le condizioni di salute del rapper non erano compatibili con il carcere.

Il ragazzo infatti doveva essere frequentemente in contatto con gli ospedali proprio per recuperare il più possibile la lesione alla gamba destra. Nonostante questo, il 10 agosto, il giudice per le indagini preliminari rigettava la richiesta di arresti domiciliari, presentata da Vecchioni: per il gip l'istanza dell'avvocato era priva di un programma di recupero e non c'era garanzia che il rapper venisse sottoposto ad adeguate cure.

Il giudice però disponeva il trasferimento di Simba all'ospedale San Gerardo di Monza per eseguire un intervento di neurochirurgia, dal quale dipenderà la possibilità di poter riprendere l'uso della gamba.

L'incompatibilità del giovane con il carcere

Il 26 agosto il ragazzo veniva sottoposto a una visita in ospedale. Il giorno successivo, il suo avvocato nominava un proprio consulente medico-legale che, successivamente, confermava quanto era già stato stabilito dal perito nominato dal giudice: il carcere non poteva rispondere alle esigenze terapeutiche del ragazzo.

Una affermazione che, secondo il perito di parte, sarebbe stato dimostrato sia dalle tempistiche di erogazione degli accertamenti medici che, oltre al luogo in cui era collocato il detenuto, dall'aver aspettato sette giorni per rimuovere l'ultimo punto di sutura perché mancava lo strumento adatto a farlo.

La mancata comunicazione al giudice

Ritardi confermati poi da quanto accaduto successivamente: il 5 settembre l'ospedale San Gerardo, secondo quanto riportato dal quotidiano "Il Corriere della Sera", avrebbe comunicato al carcere quando il ragazzo sarebbe stato sottoposto all'intervento: il 12 settembre. Nessuno lo avrebbe però poi riferito al giudice Guido Salvini, nonostante la sua richiesta di essere aggiornato costantemente sulle condizioni del ragazzo.

L'8 settembre il Tribunale del Riesame, grazie anche alla memoria difensiva presentata dall'avvocato in cui dimostrava che né le condizioni attuali né il recupero post-operatorio sarebbe potuto avvenire in carcere e confermava la presenza di un programma di recupero alla comunità Kyros pensato proprio per Simba, disponeva gli arresti domiciliari nella comunità di Vimodrone. Anche perché, come spiegato dall'avvocato, a causa dei problemi alla gamba sarebbe impossibile per il rapper reiterare il reato o scappare.

Arriviamo al 10 settembre. Secondo Corsera, nonostante l'ospedale, il 5 settembre, avesse informato il carcere che l'intervento sarebbe avvenuto il 12 settembre, al giudice veniva comunicata la data dell'operazione solo sabato 10 settembre. Da qui, la decisione del giudice stesso di svolgere alcune indagini che avrebbero permesso di scoprire una "negligenza evidente e grave".

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