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L'omicidio di Carmine D'Errico a Cusano Milanino

Il cadavere di Carmine D’Errico portato dal figlio Lorenzo a Cerro Maggiore con l’auto della fidanzata

Lorenzo D’Errico, accusato di aver ucciso il padre Carmine, avrebbe trasportato il cadavere dell’uomo nel bagagliaio dell’auto della fidanzata, presa in prestito mentre lei si trovava in Kenya.
A cura di Filippo M. Capra
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Emergono nuovi dettagli sulla morte di Carmine D'Errico, il 65enne di Cusano Milanino trovato carbonizzato a Cerro Maggiore da alcuni rapper che registravano un videoclip. Per il suo omicidio, è stato arrestato il figlio Lorenzo che, a detta degli inquirenti, avrebbe cercato di organizzare una messa in scena anche in televisione per allontanare ogni possibile sospetto. Invece, i carabinieri l'hanno preso in custodia perché certi che egli sia l'assassino dell'uomo e il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo e confermato la custodia cautelare in carcere.

Lorenzo ha usato la macchina della compagna per disfarsi del cadavere del padre

Ora, stando a quanto riferito da Chi l'ha visto? in onda su Rai 3, la Procura avrebbe aggiunto un ulteriore tassello alla ricostruzione di quanto accaduto. Lorenzo D'Errico, nella giornata del 31 dicembre, a qualche ora di distanza dalla presunta scomparsa del padre, avrebbe preso un taxi che da Cusano Milanino l'avrebbe portato nel Cremonese dove vive la ragazza, spendendo 130 euro. Questa, però, era assente poiché si trovava in Kenya. Lorenzo avrebbe quindi chiesto in prestito l'auto della compagna ai genitori di lei, tornando velocemente a Cusano. È nel bagagliaio dell'auto della ragazza che gli inquirenti credono Lorenzo abbia messo il cadavere di Carmine, ucciso a martellate. La Ford Fiesta in questione viene ripresa mentre si allontana da Cusano. Poi, nonostante la versione dell'indagato reciti una permanenza a casa nella notte di Capodanno, la stessa auto viene fotografata alla 1.14 del mattino a Paderno Dugnano. A quel punto Lorenzo avrebbe spento il cellulare e, arrivato a Cerro Maggiore, avrebbe scaricato il corpo senza vita del padre cercando di dargli fuoco per sfigurarlo. Riacceso, il suo cellulare avrebbe agganciato la cella di Cerro Maggiore mentre mezzora dopo si trovava già a Cusano.

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