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I maltrattamenti e i dubbi sulla morte di Carlotta Benusiglio: domani la sentenza per l’ex fidanzato

È attesa per domani la sentenza per Marco Venturi, l’ex fidanzato di Carlotta Benusiglio a processo con l’accusa di omicidio. Si saprà cosa è accaduto sei anni fa quando la stilista venne trovata impiccata a un albero.
A cura di Giorgia Venturini
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Sei anni e un giorno separano la notte in cui è morta la stilista di Milano Carlotta Benusiglio dal giorno dalla sentenza di primo grado per l'ex fidanzato Marco Venturi. Era il 31 maggio del 2016 quando Carlotta è stata trovata impiccata a un albero di piazza Napoli a Milano. E sarà domani primo giugno il giorno della sentenza di primo grado. Nel mezzo ci sono sei anni di indagini: per tutto questo tempo gli inquirenti hanno cercato di capire se si è trattato di omicidio o di suicidio. Fino a quando, dopo una prima archiviazione nel 2017, il pubblico ministero Francesca Crupi ha chiesto il rinvio a giudizio per Venturi. A Fanpage.it parla la sorella di Carlotta, Giorgia, e racconta queste ore d'attesa prima della sentenza: "Sono molto in ansia per domani. Spero solo che essendo oggi l’anniversario della sua morte, si possa concludere il tutto per il meglio. Per lei, per mamma, per tutti noi che le volevamo un gran bene. Il pensiero di poterle ridare finalmente la dignità che le è stata portata via ci fa bene al cuore". E poi conclude: "Tutto ciò non la riporterà qui con noi, ma ottenere giustizia potrà essere il primo passo per poter elaborare ciò che è successo e poter quindi tornare a vivere".

L'accusa ha chiesto 30 anni per Venturi

Domani si deciderà. Domani il giudice per l'udienza preliminare farà la sua sentenza. Durante tutto il processo il pubblico ministero ha chiesto 30 anni per omicidio per l'ex fidanzato. Venturi, difeso in aula dagli avvocati Andrea Belotti e Veronica Rasoli, in tutti questi anni si è sempre dichiarato innocente. La richiesta di arresto durante il periodo delle indagini è stata respinta tre volte: Marco Venturi è stato dunque sempre indagato a piede libero. Ora la sentenza arriva dopo l'ultima perizia informatica forense sui video delle telecamere della zona che potrebbero aver ripreso anche per pochi secondi Carlotta e l'ex fidanzato. I dubbi si sono concentrati su un'ombra che si vede comparire e scomparire: i legali della famiglia di Carlotta hanno sempre sostenuto che quell'ombra poteva appartenere a una persona e hanno chiesto di accertarsi se fosse proprio Venturi. La difesa invece ha sempre ribadito che si trattata di un artefatto, ovvero un semplice gioco di luci e ombre dovuto alla deformazione dell'immagine. Dopo due mesi di analisi e confronti il perito, l'ingegnere Massimo Giuliani, ha confermato la seconda versione.

Le indagini per i maltrattamenti

Le indagini in tutti questi anni si sono sempre concentrate anche sui maltrattamenti di cui Carlotta era vittima: per tre volte aveva denunciato l'ex fidanzato. Per il pm Crupi l'omicidio sarebbe stato l'ultimo capitolo di una serie di atti persecutori iniziati nel settembre del 2014 e finiti in tragedia del maggio 2016: "Venturi – secondo quanto Fanpage.it ha potuto leggere dalle carte – molestava la ex con telefonate e messaggi telefonici anche in orari notturni. Si recava ripetutamente sotto l'abitazione della stessa appostandosi per incontrarla e spiarne gli spostamenti, anche di notte; l'aggrediva sia verbalmente che fisicamente e la minacciava". Nel 2015 Carlotta a causa delle percosse ha avuto un trauma cranico. Venturi lo scorso luglio ha chiesto di essere processato per rito abbreviato e domani primo giugno arriverà per lui la sentenza.

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