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“Ha scaraventato Rosanna Aber dal quarto piano per paura che la denunciasse”: condannata a 18 anni Krystyna Mykhalchuk

Krystyna Mykhalchuk è stata condannata in primo grado lo scorso gennaio a 18 anni di carcere per omicidio volontario aggravato e indebito utilizzo di carte di credito. La 27enne avrebbe “scaraventato” Rosanna Aber, per la quale lavorava come colf, dal quarto piano di casa sua a Colognola (Bergamo). La 77enne aveva scoperto che la giovane aveva prelevato di nascosto soldi dal suo conto.
A cura di Enrico Spaccini
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Krystyna Mykhalchuk (a sinistra) e Rosanna Aber (a destra)
Krystyna Mykhalchuk (a sinistra) e Rosanna Aber (a destra)

Per la Corte d'Assise di Bergamo, presieduta da Patrizia Ingrascì, non ci sono dubbi: "Rosanna Aber è stata deliberatamente sollevata dall’imputata e scaraventata dal quarto piano a terra". L'imputata è Krystyna Mykhalchuk, la 27enne che lavorava nella casa dell'anziana di Colognola come colf e l'unica persona che il 22 aprile 2022 era in casa con lei. La giovane, che nel corso del processo avrebbe fornito "dichiarazioni contraddittorie", avrebbe avuto anche un movente per uccidere la 77enne e per questo motivo è stata condannata in primo grado a 18 anni di carcere per omicidio volontario aggravato e indebito utilizzo di carte di credito.

Il movente dell'omicidio

Per i giudici, il movente sarebbe stato proprio in quel prelievo da 2mila euro che Mykhalchuk, di nazionalità ucraina e residente nel Bergamasco insieme al marito e alla loro figlia, avrebbe fatto di nascosto dal bancomat di Aber e che l'anziana avrebbe scoperto la mattina del 22 aprile di tre anni fa. La 77enne ne avrebbe parlato con l'agente di viaggi a cui aveva saldato il conto di una vacanza e il quale le aveva consigliato di sporgere denuncia.

L'ipotesi è che Aber ne abbia parlato con Mykhalchuk non appena tornata a casa e che la 27enne, affetta da ludopatia, "perse la testa e decise di eliminarla". Secondo la Corte, la ragazza sarebbe stata presa dal "panico", in quanto una denuncia le avrebbe ostacolato il rilascio di "un nuovo permesso di soggiorno".

Le "dichiarazioni contraddittorie" di Mykhalchuk

Le "dichiarazioni contraddittorie" contestate a Mykhalchuk sarebbero state rilasciate sin dai primi istanti successi al decesso di Aber. Quando l'anziana è precipitata dal quarto piano, la 27enne avrebbe chiesto "allarmata cosa fosse successo" affacciandosi dalla finestra dell'abitazione. Una volta scesa in strada, ad alcuni avrebbe detto di aver provato ad afferrarla prima che cadesse, ad altri che si trovava in corridoio e che quindi non si era accorta di nulla, alla madre che era "in un'altra camera" e infine di averla vista buttarsi giù. Anche alla polizia avrebbe dato due versioni diverse a distanza di poche ore.

Mykhalchuk avrebbe raccontato una verità "mutevole a seconda dell'interlocutore" e avrebbe negato le varie versioni "solo una volta messa di fronte alle proprie contraddizioni". Centrali per le indagini si sono rivelate le testimonianze di due persone che si trovavano in strada al momento dei fatti. I due hanno raccontato di aver visto Aber seduta di spalle sul davanzale con il corpo verso l’interno come le braccia allungate, poi le gambe tese e l'inizio della caduta. Per i giudici, i primi gesti sarebbero "sintomatici dell’intento di reagire alla forza impressa dall’imputata" e poi "la spinta finale inflitta da Mykhalchuk alla vittima".

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