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Gli affari della mafia nigeriana in Italia e gli affiliati ai “Maphite”: arrestato un latitante dopo anni

Per un 30enne appartenente alla mafia nigeriana sono scattate le manette in Francia: era latitante da cinque anni e fa parte della struttura criminale chiamata “Maphite”. Per anni ha vissuto in Lombardia.
A cura di Giorgia Venturini
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Era ricercato da 5 anni perché responsabile dei reati di spaccio di droga, estorsione, reati contro la persona, tratta di esseri umani, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in Italia, aggressioni e uccisioni commesse in patria. Ora per un 30enne appartenente alla mafia nigeriana sono scattate le manette in Francia: il successo dell'operazione è arrivato dopo le indagini del Centro operativo Dia (Direzione Investigativa Antimafia) di Brescia.

Stando alle indagini condotte da cinque anni dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino, l'arrestato era noto agli inquirenti per far parte della struttura criminale chiamata "Maphite", ovvero un ramo della mafia nigeriana. Il latitante aveva iniziato a commettere già reati quando si trovava nel suo Paese d'origine, poi l'arrivo in Italia e il proseguo della sua vita criminale anche qui.

Lo scorso novembre il giudice di Torino aveva emesso una condanna definitiva a 4 anni e 8 mesi di reclusione, ma il 30enne risultava ancora latitante. Le forze dell'ordine non hanno mai smesso di cercarlo: stando agli ultimi accertamenti è emerso che aveva vissuto per qualche tempo a Bergamo per poi spostarsi in Francia. Qui sarebbe risultato titolare di un'attività commerciale senza mai slegarsi dalla sua vita criminale.

Una volta allertate le autorità francesi il 30enne è finito in manette a Bordeaux grazie alla polizia francese, in stretto contatto con la Dia bresciana. A incastrarlo sarebbero state le sue operazioni di trasferimento soldi unite a tante segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio.

Si attende ora il suo arrivo in Italia dove sconterà la sua pena in carcere. Il lavoro delle forze dell'ordine continuerà per risalire eventualmente ad altri complici e ad altri appartenenti a "Maphite" e alla mafia nigeriana.

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