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Giovane mamma colpisce con le forbici il figlio appena nato: indagata per tentato omicidio

Una ventenne di Como è indagata per il tentato omicidio del figlio appena nato. La vicenda risale allo scorso luglio: la ragazza era riuscita a tenere nascosta la gravidanza e aveva partorito nel bagno dell’abitazione in cui abita con i genitori. Dopo il parto avrebbe ferito con delle forbici il neonato. La giovane è stata riconosciuta incapace di intendere e volere al momento dei fatti: il figlio è stato dato in adozione.
A cura di Francesco Loiacono
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È una vicenda di disagio psichico e violenza quella che arriverà nei prossimi giorni davanti al giudice per l'udienza preliminare di Como, dove comparirà una giovane madre accusata di aver tentato di uccidere il figlio appena nato. A raccontare la sua storia è stato il quotidiano "Il Giorno". La giovane, una ragazza di 20 anni, è già stata riconosciuta totalmente incapace di intendere e di volere al momento dei fatti, avvenuti lo scorso luglio nel bagno dell'abitazione in cui la ragazza vive con i genitori. È lì che, dopo una gravidanza che era riuscita incredibilmente a tenere nascosta a tutti, la giovane aveva prima partorito, e poi aveva tentato a suo dire di recidere da sola il cordone ombelicale con un paio di forbici. La versione dell'accusa è però un'altra: e cioè che la ragazza, fuori di sé, avrebbe fatto del male al neonato, ferendolo in più parti con le stesse forbici.

La ragazza è stata riconosciuta incapace di intendere e volere

A scoprire e fermare la ragazza erano stati i suoi genitori, che avevano subito chiamato il 118. Per fortuna il piccolo è stato salvato e in seguito affidato al Tribunale dei minori di Milano e poi dato in adozione. Fin da subito la stabilità mentale della giovane madre era stata messa in dubbio: alla giovane non sono mai state applicate misure cautelari e una perizia ordinata dal sostituto procuratore di Como, Antonio Nalesso, ha certificato l'incapacità di intendere e di volere della giovane e il fatto che non sia socialmente pericolosa. Sembra dunque scontato l'esito dell'udienza che si terrà a maggio: la ragazza sarà molto probabilmente assolta, ma non si sa se sarà disposto il suo trasferimento in qualche struttura di cura.

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