204 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Elezioni regionali Lombardia 2023

Formigoni: “Moratti dice perfino che la sua riforma è sbagliata pur di vincere le elezioni”

L’intervista di Fanpage.it a Roberto Formigoni, per vent’anni presidente di Regione Lombardia, sulle prossime regionali 2023. “Moratti? La ammiro, ma non ha speranze. Fontana? Il candidato migliore. Ma la gente ancora mi rimpiange”
A cura di Francesca Del Boca
204 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Manca ancora qualche mese alla scadenza della pena a 5 anni e 10 mesi per la vicenda Maugeri-San Raffaele, che ha scontato prima nel carcere di Bollate e dal luglio del 2019 ai domiciliari. Ma l'ombra di Roberto Formigoni, presidente dei record di Regione Lombardia con vent'anni di governo alle spalle, si allunga comunque sulle prossime regionali in arrivo. E dietro le porte chiuse della sua casa milanese, davanti alle telecamere di Fanpage.it, dispensa consigli e commenta gli scenari attuali. Del resto chi meglio di lui, che la Lombardia l'ha costruita stando al potere per ben quattro tornate elettorali? "La gente ancora oggi mi rimpiange. Mi ferma e mi dice: Formigoni, quando torni? Se sono stato eletto quattro volte, un motivo ci sarà".

Nonostante il centrodestra sia dato per favorito, questa inedita partita a tre può essere aperta?

Io credo che la partita sia sostanzialmente chiusa. Però, siccome le elezioni sono sempre una brutta bestia, vanno affrontate molto seriamente: ho consigliato quindi al mio amico Attilio Fontana di darsi da fare in campagna elettorale. Non che avesse bisogno del mio consiglio… mi sembra comunque che il centrodestra sia decisamente favorito.

Poi c'è Letizia Moratti che passa al Terzo Polo. Come vede questa scelta?

Mi ha stupito il modo. Nel senso che è ovvio che nella vita si può cambiare parere, però Letizia Moratti veniva da una lunghissima militanza nel centrodestra. Senza porre neanche nessuna pausa in mezzo: la sera prima era ancora vicepresidente e assessore alla Sanità, la mattina dopo si è svegliata e ha detto "il centrodestra è un pericolo per l'Italia, sono degli estremisti, facciamo tutti una grande coalizione per battere il centrodestra". Si è rivolta anche al Partito democratico, immagino mettendo un po’ in difficoltà molti militanti. È arrivata anche a dire che la riforma Moratti è sbagliata, da cambiare. D'accordo fare un mea culpa, ma così.. in ogni caso, le possibilità di vittoria per lei sono ridotte al lumicino.

Ma lei, per sensibilità e per storia, non è più vicino a Moratti che a Fontana?

Io sono vicino alla Moratti per quanto riguarda lo stile della signora. L'ammiro molto per i sacrifici personali che si è imposta per seguire San Patrignano per tanti anni consecutivi, trascorrendo lì tutte le domeniche e tutti i weekend. Però dal punto di vista politico, anche quando lei era sindaco e io presidente di Regione, anche in passato abbiamo avuto da discutere diverse volte.

Secondo lei, per il centrodestra, quella di Attilio Fontana era la candidatura giusta?

Fontana si è trovato a misurarsi con scenari veramente molto molto complessi. Non dimentichiamo che la Lombardia è stata la prima regione del mondo, dopo Wuhan in Cina, ad essere investita dal Covid in un momento in cui nessuno ne sapeva nulla. L'azione del presidente Fontana si è rivelata per certi aspetti lungimirante. Basta ricordare la scena ripresa dalle telecamere, in cui Fontana, un po’ goffamente, si infilava la mascherina: era il primo a farlo, mentre in quegli stessi giorni in Pd brindava lungo i Navigli dicendo che non c'era nulla da temere. Aveva ragione Fontana.

Poi ci sono anche tanti che invece imputano gli errori fatti durante il Covid alle giunte precedenti.

Quelli che dicevano così, adesso si tacciono: la mia Lombardia era molto forte dal punto di vista ospedaliero, dal punto di vista della sanità territoriale dei medici di base. Purtroppo chi mi successe come presidente di Regione distrusse la sanità territoriale e quindi la Lombardia. Fontana non ebbe tempo di riportarla a come l'avevo impostata io.

La sanità in Lombardia però, in un certo senso, ha rappresentato anche la sua fine politica.

Ingiustamente. Io sono innocente, totalmente innocente di tutto quello che hanno inventato contro di me. Tant'è vero che la popolazione, la gente, continua a rimpiangermi e mi dice Formigoni, quando torni? I risultati parlavano per me: se sono stato eletto quattro volte, quattro volte, è perché erano tutti soddisfatti del mio governo, e in particolare della mia sanità.

Ancora due mesi di compagna elettorale, in attesa del voto previsto il 12 febbraio. Lei che ne ha fatte tante di campagne, che cosa le piaceva? C'è qualcosa che le manca?

Quello che mi piaceva enormemente della campagna elettorale era la macchina elettorale. La mia poi era estremamente complessa, perché io avevo detto ai miei collaboratori che volevo raggiungere il numero massimo di paesi, di elettori, di categorie economiche, di gruppi minoritari. Volevo essere veramente, e non per slogan, il presidente di tutti. Infatti, se posso vantarmi: detengo il record, nessuno lo ha contestato, di 27 comizi in un giorno. In un giorno solo ho toccato 27 luoghi diversi. Mi piaceva incontrare il massimo numero di persone, far sentire loro che volevo essere espressione della loro voce, dei loro desideri. Mi auguro che i candidati di oggi siano capaci di sorprenderci, anche perché la politica deve anche essere capace di sorprendere, come sorpresero le mie presenze alle sfilate di moda o le mie arrampicate sulle vette più alte della Lombardia.

Certamente però la Regione Lombardia, che aveva dei primati assoluti in Italia e in Europa, ha perso molti di questi riconoscimenti. 

Oggi, in una serie di campi, faccio fatica a riconoscere in questa Lombardia la mia Lombardia. La mia Lombardia era diversa. Gli ultimi anni sono stati un po’ deludenti da questo punto di vista, si è un po’ persa quella magia della Regione Lombardia. E questo però è anche un po’ imputabile alle persone che sono arrivate dopo di me, non a quelle di oggi. Piangiamo la morte di Roberto Maroni, e mi dispiace. Ma la sua politica non fu eccellente per la Regione Lombardia. Io riuscivo a fare una medicina eccellente: i soldi che lo Stato dava alla Regioni sono diminuiti di anno in anno. E io riuscivo a fare una medicina eccellente usando persino dei soldi per farmi corrompere? Come è possibile? La corruzione si sposa con l'inefficienza.

204 CONDIVISIONI
161 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views