Fontana “smentisce” Salvini e Meloni: “Il Green pass è uno strumento di libertà, non di oppressione”

"Il Green pass è uno strumento di libertà, non di oppressione". Con queste parole il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana smentisce la Lega di Matteo Salvini e Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni intervenendo sul tema in discussione in queste ore in un'intervista rilasciata alla Stampa. Oggi infatti il Consiglio dei ministri potrebbe decidere di estendere il Green pass ai lavoratori della Rsa, delle ditte di pulizie degli istituti scolastici e delle mense scolastici. Una decisione che ha diviso la maggioranza: ad opporsi al decreto sono i due partiti di destra anche se il ministro Speranza ha fin da subito tenuto a sottolineare che l'estensione del certificato verde ad alcune categorie di lavoratori "non è trattativa politica".
Fontana: Solo la vaccinazione evita la quarta ondata
Ora a prendere anche una netta posizione, contraria al suo leader di partito, è Fontana: il lui il Green pass è un'opportunità perché "serve a fare le cose che finora erano vietate". Questo certificato quindi è un mezzo per avere più libertà. Poi il governatore leghista entra nel dettaglio: "La libertà di scelta è alla base di tutto, anche quando si tratta di vaccino. Però l'unico modo per uscire dalla crisi ed evitare una quarta ondata, al di là del rispetto di regole e protocolli, credo sia la vaccinazione".
Per Fontana nessuno strappo interno alla Lega
Un pensiero condiviso in parte dalla Lega di Salvini che l'altro ieri con Fratelli d'Italia ha votato contro l'estensione del Green pass. Due visioni diverse che però non creeranno nessuno strappo interno secondo Attilio Fontana: o meglio, "è solo un mezzo attraverso il quale accedere alla discussione parlamentare. Un mezzo per discutere democraticamente". Poi durante l'intervista Fontana, che insieme ai suoi colleghi governatori Zaia e Fedriga viene etichettato tra i "governisti" del suo partito, torna a parlare delle autonomie a livello regionale: "In questi mesi si è dimostrato che il livello decisionale regionale è quello che ha retto più di tutti". Questo periodo è dunque "l'ennesima dimostrazione che l'autonomia debba essere ripresa con la massima determinazione".