Il presidente dell’associazione Palestinesi non potrà tornare a Milano per un anno: “Continuerò a lottare per Gaza”

Per un altro anno Mohammad Hannoun, presidente dell'associazione Palestinesi in Italia, non potrà mettere piede a Milano. Questo perché ieri, sabato 25 ottobre, all'uomo è stato notificato un altro foglio di via non appena è sceso dall'aereo che da Roma lo ha portato a Linate per partecipare alla manifestazione per Gaza in programma nel pomeriggio. Oltre a questo, anche una denuncia per istigazione a delinquere. "Mi dispiace molto di questo atto di aggressione nei miei confronti", ha commentato Hannoun a Fanpage.it. "Io ho pronunciato una frase che non dovevo. Però credo sia nulla in confronto a quello che sta facendo il nostro governo che è complice diretto del genocidio a Gaza".
Foglio di via da Milano per Mohammad Hannoun: cosa è successo
A novembre dell'anno scorso al Presidente dell'associazione Palestinesi in Italia era stato notificato lo stesso provvedimento. In quel caso a causa delle sue esternazioni fatte in occasione della 57esima manifestazione autorizzata per la Palestina, considerate "istigazione all'odio e alla violenza". Oggi, a quasi un anno di distanza, la storia si ripete.
Ieri, infatti, a Hannoun è stato notificato un foglio di via da Milano per le dichiarazioni rese alla manifestazione per la Palestina che si è svolta sabato scorso, il 18 ottobre, dove ha parlato di "collaborazionisti" e delle uccisioni di Hamas dopo la tregua con Israele. "Ho detto: chi la fa, l'aspetti. Tutto qua", ha spiegato Hannoun che da Linate è tornato a Genova, dove vive, insieme al figlio che era arrivato a prenderlo all'aeroporto milanese. "Ma questo non toglie che io consideri sacra la vita di ogni essere umano", ha aggiunto a Fanpage.it.
Di diverso avviso è, però, il questore Bruno Megale che ha considerato tali parole "istigazione all'odio" e, per questo, ha deciso di emettere il foglio di via e, con lui, il divieto di ritornare all'interno dei confini del Comune di Milano per un anno per il Presidente dell’associazione, pena "la reclusione da 6 a 18 mesi e con la multa fino a 10mila euro".
Sulla questione non sono mancate le voci della politica, prima tra tutte quella del vicepremier e ministro Matteo Salvini che, attraverso i social, si è detto favorevole alla misura di allontanamento messa in atto nei confronti di Hannoun: "Nessuno spazio a chi istiga all'odio e alla violenza".
A queste parole il Presidente dell'associazione ha replicato a Fanpage.it affermando di essere stato vittima di una politica che subisce le "pressioni della lobby israeliana". "L'obiettivo di questa daspo è proprio quello di cercare di silenziare una voce a favore della Palestina", ha concluso Hannoun a Fanpage.it. "Questo non mi fermerà. Continuerò la mia lotta per i diritti del popolo palestinese e questo foglio di via non farà differenza perché ormai la mia voce fa parte di una mobilitazione molto più grande che coinvolge milioni di persone".