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Finita l’occupazione del liceo Manzoni di Milano, gli studenti protestavano contro il nuovo governo

Si è conclusa nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 27 settembre, l’occupazione degli studenti del liceo classico Manzoni di Milano.
A cura di Filippo M. Capra
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Liceo Manzoni
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Si è conclusa nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 27 settembre, l'occupazione degli studenti del liceo classico Manzoni di Milano. Il corpo studentesco aveva occupato l'istituto a seguito della vittoria del centrodestra alle elezioni politiche di domenica e per protestare contro l'alternanza scuola – lavoro a seguito della morte di Giuliano De Seta.

Finita l'occupazione del liceo Manzoni di Milano

In un comunicato, gli studenti hanno spiegato che gli è stato spesso chiesto il motivo dell'occupazione, dicendo che "la situazione politica e sociale all'esterno della nostra scuola ce lo ha imposto, tra studenti uccisi dall'alternanza scuola lavoro, un'emergenza climatica che devasta e rovina i luoghi in cui trascorriamo le nostre vite, e, in ultimo, la vittoria di un partito che storicamente rimane legato a immagini e retoriche fasciste". I giovani hanno poi aggiunto che la loro "sfiducia nei confronti di queste istituzioni politiche è totale e fondata sulla consapevolezza che nessuno tra i partiti del paese si sia posto come priorità le nostre necessità generazionali".

Gli studenti contro la minaccia del 5 in condotta della preside

Dura la presa di posizione della dirigente scolastica del Manzoni Milena Mammani che ha minacciato tutti gli occupanti di porre il 5 in condotta. A ciò, gli studenti hanno risposto dicendo che "l'unica risposta che l'istituzione scolastica, nella figura della dirigente, è riuscita a darci è quella di una criminalizzazione del nostro gesto, accompagnata da minacce di forti provvedimenti didattico-disciplinari, nei confronti di chi ha portato avanti la contestazione, con un chiaro intento divisivo e repressivo". Infine, hanno sottolineato di manifestare "entro le scuole perché esse costituiscono le fondamenta della società del futuro. Queste fondamenta sono costituite da noi studenti e studentesse, dal nostro pensiero critico, dalla nostra agitazione".

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