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Feltri: “Il centrodestra sta raschiando il fondo del barile se pensa a me come candidato per Milano”

“Se arrivano a fare anche il mio nome come candidato sindaco per Milano, significa che il centrodestra sta raschiando il fondo del barile”. Scherza ma non ci gira attorno, come è solito fare, il direttore editoriale di Libero Vittorio Feltri che a Fanpage.it ammette “segnali” in arrivo circa una proposta ufficiale non ancora pervenuta da parte della coalizione: “Non so se l’accetterei, non so amministrare nemmeno il mio condominio”, dice.
A cura di Filippo M. Capra
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Vittorio Feltri (LaPresse)
Vittorio Feltri (LaPresse)

È l'ultimo nome di un ventaglio di candidati che pare essere illimitato. Per le elezioni Comunali di Milano di quest'anno all'interno della coalizione del centrodestra inizia a girare la voce che vorrebbe Vittorio Feltri, direttore editoriale e fondatore di Libero, quale possibile sfidante di Beppe Sala per governare la città nei prossimi cinque anni. "Mi sono arrivati segnali – ammette Feltri a Fanpage.it nel giorno del suo 78esimo compleanno – perché conosco diverse persone nel mondo della politica che me l'hanno detto. Ma per il momento non ho ricevuto un'offerta ufficiale".

La accetterebbe in quel caso? 

Difficile dirlo, non ho mai nemmeno amministrato un condominio, come potrei gestire una metropoli?

Come giudica questo stallo del centrodestra?

La coalizione è in difficoltà perché non c'è omogeneità di pensiero tra i partiti che la compongono. Avevano trovato in Albertini un ottimo possibile candidato che è già stato un grande sindaco ma lui si è tirato indietro perché ha diversi problemi e un'agenda fitta. Lo capisco se preferisce fare da vice, eventualmente. Lui però sarebbe un primo cittadino meraviglioso.

E quindi sono arrivati a lei. 

Sì, e se fanno anche il mio nome significa che stanno raschiando il fondo del barile (ride, ndr).

Pensa che, essendo Forza Italia ancora il primo partito a Milano del centrodestra, serva per forza il placet di Berlusconi sui nomi proposti da Salvini e Meloni?

La discussione si è infittita nell'ultimo periodo. Lui vuole Lupi perché lo conosce ed è noto al mondo della politica. Ma neppure Berlusconi ha tirato fuori grandi nomi. Siamo ancora in una fase in cui si è tutti in gruppo, come al Giro d'Italia: non c'è nessuno in fuga.

L'elettorato del centrodestra potrebbe quindi propendere alla rielezione di Sala?

Non credo proprio, sarebbe un grande autogol. E comunque il centrosinistra pensa di fare bella figura ma ha proposto solo il suo nome dopo cinque anni di governo cittadino.

Come giudica l'amministrazione del sindaco uscente?

Prima del Covid la città era ben amministrata. Durante e dopo il Covid si può dare la colpa al virus, perché gli amministratori si sono trovati davanti all'ignoto e c'è stato un po' di casino. Credo che la città tutto sommato sia ancora bene amministrata, a parte l'inquietante storia delle piste ciclabili e dei monopattini elettrici, che sono delle zanzare a rotelle. Insomma, Milano è vivibile nonostante Sala.

Quindi lo boccia?

Contro di lui non ho niente, lo conosco da tanto tempo. Ma c'è da dire che si è vantato delle ciclabili ponendole come fiore all'occhiello. Invece è una bara all'occhiello. Diciamo che nei suoi cinque anni il sindaco ha disseminato il suo percorso di puttanate.

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