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Ex carabiniere di 85 anni spegne l’incendio in una casa popolare e salva i condomini: “È il nostro eroe”

Carlo Cara, 85 anni, ha domato l’incendio nelle case Aler di via Saponaro prima dell’arrivo dei Vigili del fuoco. Massimo Lorusso, che abita al 13mo piano e non può camminare, dice a Fanpage.it: “È il mio eroe, perché ha avuto coraggio”.
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Si chiama Carlo Cara l'ex carabiniere 85enne che ha spento l'incendio divampato mercoledì pomeriggio nel palazzo Aler di via Saponaro a Milano.

Inquilino della Torre bianca, Cara era in casa mentre si preparava per andare, come tutti i pomeriggi, a svolgere il servizio scuola, per riaccompagnare i bambini del quartiere a casa, quando ha visto la nube di fumo oscurare le finestre.

"Sono sceso giù e ho visto due ragazzi che cercavano l'attacco per l'acqua, ho attaccato la lancia al rubinetto e abbiamo aperto l'acqua a tutto spiano, mezz'ora dopo quando il fuoco era quasi spento sono arrivati i pompieri", ci racconta il pensionato che con un po' di imbarazzo schiva l'appellativo di eroe.

La pensa diversamente Massimo Lorusso che abita al 13mo piano di uno dei grattacieli di via Saponaro e che non può camminare: "Cara è il mio eroe, perché lui tempestivamente ha avuto il coraggio e la prontezza di domare l'incendio".

"Se non fossi intervento – Lorusso si rivolge a Cara che l'ha raggiuto nel suo appartamento – "avremmo raccontato una storia simile a quella di via Antonini", il grattacielo che si è incendiato nell'estate 2021 e che è stato completamente mangiato dalle fiamme.

Aler e i lavori interrotti

Lorusso ha denunciato l'Aler per incendio colposo: il rogo è partito infatti da un cantiere abbandonato da tempo dopo l'inizio dei lavori di riqualificazione delle facciate, lavori che si sono interrotti mentre l'impalcatura e il materiale edile sono rimasti nel cantiere.

L'Aler, racconta Lorusso a Fanpage, era informata della situazione e tanti inquilini avevano protestato per i lavori interrotti e per le impalcature che erano un invito a malintenzionati. La stessa azienda regionale aveva assicurato – tramite email – che avrebbe rimosso la struttura e i materiali entro dicembre 2023. L'area del cantiere abbandonato, raccontano gli inquilini, è diventata una sorta di parco giochi per alcuni ragazzini del quartiere.

Le Torri bianche di via Saponaro finiscono periodicamente al centro delle cronache cittadine, per gli ascensori che si bloccano, le cantine occupate, manutenzione inesistente, il degrado che cresce nonostante la maggior parte degli inquilini sia regolare e a posto con i conti.

Cara è arrivato in via Saponaro agli inizi degli anni Settanta, "sono stato il primo inquilino" ci racconta con orgoglio. Le Torri bianche erano architettura d'avanguardia, con appartamenti grandi e i servizi nel cortile. Cinquant'anni dopo sono una delle facce del declino delle case popolari a Milano.

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