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Evade dai domiciliari e chiede di farsi arrestare: “Mi sento solo, voglio andare in carcere”

Sabato 18 ottobre, un 29enne di Mozzanica (Bergamo) che si trovava ai domiciliari, ha deciso di evadere per raggiungere il carcere e chiedere di farsi arrestare. All’udienza di convalida dell’arresto ha spiegato che si sentiva solo. La decisione ora spetterà al Gip di Pistoia.
A cura di Vittoria Brighenti
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Immagine di repertorio
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"È più di un anno che sono chiuso in casa, da solo. Voglio andare in carcere". Sono state queste le parole di un 29enne residente a Mozzanica, in provincia di Bergamo, che lo scorso sabato 18 ottobre si è recato alla caserma dei carabinieri di Caravaggio, chiedendo di essere arrestato.

Lo strano episodio è accaduto nel pomeriggio di sabato e vede come protagonista il 29enne, originario del Kosovo e in Italia dal 2013. L'uomo, che lavora come muratore nella bergamasca, si trovava ai domiciliari con braccialetto elettronico dal 27 luglio 2024 su disposizione del tribunale di Pistoia, dopo un arresto per maltrattamenti e tentata estorsione nei confronti della moglie. Come riporta Bergamonews, disperato dall'isolamento forzato, il 29enne ha deciso di evadere, proprio con l'intenzione di farsi arrestare. L'uomo ha infatti raggiunto la stazione dei carabinieri di via Mazzini (Bergamo) nonostante il braccialetto elettronico si fosse messo a suonare, e ha chiesto loro di portarlo in carcere.

Ieri, lunedì 20 ottobre, il 29enne è stato accompagnato in tribunale per l'udienza di convalida dell'arresto. Difeso dall'avvocato Jessica Vitari, l'uomo ha spiegato: "È più di un anno che sono chiuso in casa, da solo, non ce la faccio più. Mio cugino mi porta la spesa e mi aiuta un po’ anche mio fratello dalla Germania, ma non vedo mai nessuno, non posso andare avanti così. Anche perché non posso lavorare e di conseguenza non riesco a pagare l’affitto. Voglio andare in carcere".

Il tribunale ha convalidato l'arresto e non ha disposto una nuova misura cautelare: il giovane quindi tornerà agli arresti domiciliari in attesa della decisione del giudice per le indagini preliminari di Pistoia, che dovrà valutare se trasferirlo in carcere, come lui stesso ha richiesto. Il processo per direttissima è stato rinviato al prossimo 25 marzo.

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