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Esplode una villetta a Bagnatica, la vicina: “Dopo il boato non c’era più nulla, ho visto il figlio uscire dalle macerie”

Una villetta a Bagnatica (Bergamo), è stata distrutta a causa di una violenta esplosione. All’interno un’intera famiglia: papà, mamma e due figli di 16 e 17 anni. Il racconto della vicina di casa: “La prima persona che ho visto è il ragazzino nudo e pieno di sangue. Si guardava attorno, sotto choc. Era in bagno, che si vede da casa nostra. Non c’era più niente”.
A cura di Giulia Ghirardi
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photo Tiziano Manzoni/LaPresse
photo Tiziano Manzoni/LaPresse

"La prima persona che ho visto è il ragazzino nudo e pieno di sangue. Si guardava attorno, sotto choc. Era in bagno, che si vede da casa nostra. Non c’era più niente". Il 27 maggio una villetta è stata distrutta a causa di una violenta esplosione in via Isolabella a Bagnatica, in provincia di Bergamo, intorno alle 6:26 del mattino. All'interno un'intera famiglia: papà, mamma e due figli di 16 e 17 anni. Il racconto della vicina di casa.

Marta ha 22 anni e vive insieme al fratello e alla mamma Ilenia, che lavora a Bagnatica come postina, nella palazzina "A", l'abitazione adiacente alla palazzina "C", la casa distrutta dall'esplosione, a dividerle soltanto una ringhiera, un vialetto e il garage. Marta ricorda si essere stata svegliata dal forte boato e poi dal crollo dell'abitazione. "Pensavo fosse un tornado. Poi mi sono affacciata, la gente urlava e piangeva. Ho visto che la casa dei Cabras non c’era più, ho capito che era successo altro", ha riferito Marta a Il Corriere della Sera.

Il primo ricordo che ha, di quel giorno, è il figlio dei vicini di casa che ora si trova all'ospedale Niguarda di Milano insieme alla madre. "Era nudo e pieno di sangue. Si guardava attorno, sotto choc. Era in bagno, che si vede da casa nostra. Non c’era più niente", racconta ancora Marta. La 22enne è la prima a uscire di casa. "La seconda persona che ho visto è stato il padre del ragazzo, era riuscito a liberarsi dal muro che gli era caduto addosso. È saltato sulle macerie per cercare la moglie. La chiamava: “Amore dove sei?”. E si sentiva lei che rispondeva: “Sono qui”", sepolta sotto le macerie. "Abbiamo iniziato ad aiutare a sollevare muri e mobili in frantumi, ma è ripartito il fuoco", spiega la ragazza. "Urlavano “acqua, acqua”, abbiamo preso dei secchi e con le altre persone abbiamo fatto una catena umana per passarli".

In totale sono state evacuate 42 persone. I pompieri hanno messo in salvo la famiglia che viveva nella villetta. La donna, che si trovava sotto le macerie, è stata portata in ospedale insieme al figlio 16enne: entrambi hanno riportato ustioni multiple, ma nessuno sembrerebbe essere in pericolo di vita. "Gli sfollati sono sistemati, ma stiamo cercando un alloggio più a lungo termine", ha riferito il vicesindaco Federico Colleoni. "Tre o quattro famiglie hanno messo a disposizione appartamenti a titolo gratuito. Intanto, sono arrivati con viveri, lenzuola, mobili, reti del letto, anche un armadio". Nel mentre, si attendono le indagini della procura che ha riferito di voler aprire un fascicolo per fare chiarezza sull'esplosione.

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