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“Didattica a distanza per superiori e ingressi scaglionati”: le richieste della Lombardia al governo

“In conferenza Stato-Regioni abbiamo chiesto l’immediata convocazione della cabina di regia per risolvere due questioni fondamentali per contrastare la diffusione del virus: la didattica a distanza per le classi superiori e lo scaglionamento degli ingressi nelle scuole per evitare gli affollamenti sui mezzi pubblici”. Lo ha annunciato l’assessore al Bilancio, Finanza e Semplificazione della Regione Lombardia, Davide Caparini, al termine della riunione convocata questa mattina.
A cura di Simone Gorla
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Affrontare subito i nodi della didattica a distanza per le scuole superiori e degli ingressi scaglionati nelle scuole. È la richiesta portata da Regione Lombardia durante riunione della conferenza Stato-Regioni convocata questa mattina. Lo ha spiegato l'assessore al Bilancio, Finanza e Semplificazione, Davide Caparini, in una nota.

Cabina di regia per didattica a distanza e ingressi scaglionati: la richiesta della Lombardia

"Abbiamo chiesto, rispondendo all'appello del presidente del Consiglio dei ministri alla leale collaborazione, l'immediata convocazione della cabina di regia per risolvere due questioni fondamentali per contrastare la diffusione del virus: la didattica a distanza per le classi superiori e lo scaglionamento degli ingressi nelle scuole per evitare gli affollamenti sui mezzi pubblici", ha dichiarato l'esponente della giunta lombarda. "Sono misure che la Lombardia aveva chiesto di adottare già da maggio in vista della riapertura delle scuole" ha sottolineato Caparini.

Preoccupazione dopo l'impennata dei contagi

In Lombardia si discute la possibilità di adottare nuove misure per il contenimento del contagio da covid-19, dopo l'improvviso aumento dei casi positivi e dei ricoveri che si è registrato nelle ultime due settimane. È in programma per oggi la riunione del Comitato tecnico scientifico regionale della Lombardia che deve valutare, sulla base degli ultimi dati, una nuova stretta per limitare la diffusione del coronavirus.

“La cosa più probabile è che siano misure restrittive per attività ludiche, bar, ristoranti. Non parliamo di chiusure, ma di orari più limitati”, ha spiegato a Fanpage.it l’epidemiologo Carlo La Vecchia, professore dell’Università Statale di Milano. Esclusa la chiusura totale della città di Milano: “Sicuramente non andiamo verso un lockdown”. Ci sono dubbi invece sull'opportunità di lasciare a casa gli studenti. La misura però potrebbe essere inevitabile in caso di ulteriore aumento dell'indice di contagio Rt, che negli ultimi due giorni a Milano è stato a 2, il doppio della soglia di allerta.

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