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Costretti a vivere in 24 in 50 metri quadri: così vengono sfruttati gli immigrati a Milano

Gli occupanti della casa, tutti provenienti dal Bangladesh e di età compresa tra i 15 anni e i 49 anni, vivevano ammassati in 50 metri quadrati. I padroni dell’appartamento di via Arquà (zona via Padova) sono stati denunciati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
A cura di Francesca Del Boca
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Letteralmente ammassati. Vivevano così, come bestie in gabbia, i 24 abitanti di un appartamento in via Arquà a Milano, nei pressi di via Padova.

Gli occupanti della casa, tutti provenienti dal Bangladesh e di età compresa tra i 15 anni e i 49 anni, sono stati trovati dai Carabinieri della Prima sezione del Comando provinciale di Milano (su segnalazione dei vicini) in condizioni igieniche pessime, su materassi sporchi sistemati sul pavimento e coperte sudicie: per questo motivo i padroni di casa, connazionali degli inquilini, sono stati denunciati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. 

Ma non solo in via Arquà. Nel minimarket gestito da uno degli occupanti, non distante dalla stazione Centrale, i militari hanno trovato altri otto bengalesi in una stanza chiusa con un catenaccio.

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I clandestini in condizioni disumane

Una zona difficile e ai margini della città, segnata da tempo da contesti di degrado e piccola criminalità. Ma qui i 24 giovani migranti (per la maggior parte clandestini) erano solo di passaggio, pronti a partire verso altre mete.

Tutti momentaneamente stipati in condizioni disumane, in attesa di essere trasportati lungo le rotte di terraferma dei trafficanti nell’Europa Continentale: sono in corso infatti ulteriori indagini dei Carabinieri e della Procura di Milano per ricostruire tragitti e modalità della tratta di clandestini, eventualmente riconducibile a strutture criminali organizzate.

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Nel frattempo, gli stranieri erano costretti a vivere tra sporcizia e pericoli, circondati da impianti non a norma, prese difettose, fuochi e finestre rotte. Per sopravvivere, un paio di metri quadrati a testa. Una prigione di illegalità e disperazione, a pochi passi da piazzale Loreto e da corso Buenos Aires.

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