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Concorsi truccati, il medico escluso dal bando: “Sono riusciti a fregarmi sui titoli”

Massimo Puoti, primario del reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale Niguarda di Milano, nelle intercettazioni che riguardano l’inchiesta dei concorsi truccati alla Statale di Milano, avrebbe mostrato, una volta saputo che avrebbe perso il concorso, la sua amarezza al telefono con la moglie: “Mi hanno fregato sui titoli”.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Sono riusciti a fregarmi sui titoli": sono queste le parole che Massimo Puoti, direttore del reparto di Malattie Infettive dell'Ospedale Niguarda, avrebbe utilizzato con la moglie una volta scoperto di essere stato escluso dal bando per il concorso da professore di seconda fascia al dipartimento di Scienze biomediche e cliniche dell'ospedale Sacco di Milano. Nelle intercettazioni dell'inchiesta sui concorsi truccati – riportate dal quotidiano "La Repubblica" – Puoti non nasconderebbe la sua amarezza per quanto accaduto.

Puoti: Hanno valutato i titoli e mi hanno fregato

I pubblici ministeri Luigi Furno e Carlo Scalas, coordinati dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, indagano su 24 professori. Tra questi c'è il noto infettivologo Massimo Galli, primario del reparto di Malattie Infettive dell'Ospedale Sacco. Galli è accusato di aver costruito dei bandi "su misura" in modo da favorire alcuni candidati a lui vicini. Il tutto in accordo con i candidati stessi o i membri della commissione. Tra i penalizzati configura proprio Puoti che al telefono con la moglie ha detto: "Il concorso che avevo fatto a Milano, hanno valutato i titoli e mi hanno fregato".  A vincere quel posto da professore è stato Agostino Riva, anche lui indagato.

I parametri rivisti per far vincere il favorito

Puoti infatti ha, a livello di pubblicazioni e meriti, un curriculum migliore rispetto a Riva. Nonostante questo non ha ottenuto il posto per pochi punti: Riva è stato valutato con 69,01 mentre il primario del Niguarda con 66,04. Sempre nelle intercettazioni dell'inchiesta, appena capito quanto stava accadendo, il primario del Niguarda si sarebbe mostrato gentile con Galli: "Niente Massimo… un abbraccio, quella cosa lì l'ho sistemata, non so se hai visto". E sembrerebbe che proprio il noto virologo abbia promesso di appoggiarlo nelle prossime occasioni: "Il mio appoggio ce l'avrai, in tutte le sedi possibili eh". Una volta saputo dell'inchiesta Puoti ha fatto sapere a Fanpage.it, tramite l'Ospedale Niguarda, di non voler commentare la notizia appresa dai giornali e di "esprimere massima stima pre Galli che ritiene professionista d'esperienza".

Le accuse di Maria Rita Gismondo

Il meccanismo utilizzato in questa occasione, sarebbe lo stesso usato per altri episodi. In uno in particolare però non è stato messo totalmente appunto: la microbiologa Maria Rita Gismondo, accortasi di quanto stava accadendo, avrebbe minacciato di rivolgersi alle autorità. Adesso sembrerebbe che – come riporta "La Repubblica" – avrebbe raccontato agli inquirenti che Galli avrebbe concesso ai privati di utilizzare in modo "non appropriato" i laboratori di infettivologia del Sacco. Intanto, il professore Galli ha fatto sapere a Fanpage.it di non "essere particolarmente turbato dalla cosa" e di avere "la coscienza tranquilla".

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