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Concorsi pilotati: Massimo Galli tra gli indagati

La “guerra” tra Galli e Gismondo per i bandi pilotati: “Minacciò di denunciarlo”

C’è chi si è imposta e ha impedito un concorso pilotato nell’aprile del 2020. Secondo i carabinieri dei Nas, è stata la direttrice del Laboratorio di virologia dell’ospedale Sacco di Milano Maria Rita Gismondo a fermare il piano illecito del dottor Massimo Galli e del direttore generale dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco Alessandro Visconti: questi, secondo l’accusa, si erano messi d’accordo per creare un bando pubblico sulle caratteristiche delle due candiate che intendevano favorire.
A cura di Giorgia Venturini
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Era tutto deciso e concordato. Le vincitrici del bando di assunzione a tempo indeterminato da assegnare al reparto di malattie infettive dell'area di medicina diagnostica e dei servizi dell'ospedale Fatebenefratelli dovevano avere già un nome e cognome. A violare il principio di imparzialità secondo l'operazione "Laurus", condotta dai carabinieri del Nas di Milano, sono stati il direttore generale dell'Asst Fatebenefratelli-Sacco Alessandro Visconti e il direttore del reparto di malattie infettive Massimo Galli: stando a quanto si legge sulle carte dell'inchiesta durante i mesi di pandemia i due si erano accordati affinché il famoso medico predisponesse un avviso pubblico modellato sulle caratteristiche delle due candiate che intendevano favorire, nonché che lo stesso Galli decidesse anche la composizione della commissione giudicatrice in modo da avere dei membri a lui favorevoli che avrebbero privilegiando le candidate a lui indicate. Un piano che secondo i carabinieri non è andato a buon fine perché fortemente osteggiato dalla dottoressa Maria Rita Gismondo (non è indagata) che aveva "minacciato" i due di rivolgersi all'autorità giudiziaria se avessero portato a compimento il piano. A mettersi invece a disposizione di Galli del suo "progetto illecito" – come lo definiscono gli inquirenti – c'era la presidente della commissione giudicante Manuela Nebuloni.

Il concorso pilotato nel pieno dell'emergenza Covid

Ed è tra i due medici diventati famosi per i loro commenti durante la pandemia che ci sarebbe stata una "guerra" sui concorsi pubblici truccati: nel dettaglio si tratterebbe di un concordo dell'aprile del 2020, nel pieno della pandemia Covid. Al centro del dibattito tra i due c'era l'assunzione di quattro dirigenti biologi da inserire per otto mesi nell'unità di malattie, ovvero una figura fondamentale nel pieno dell'emergenza Covid. Galli avrebbe voluto decidere – sempre quanto riportano le carte – sia i vincitori del concorso sia i membri della commissione. A fermare tutto sarebbe stata alla fine proprio Maria Rita Gismondo, che si dice estranea alla vicenda.

La replica di Massimo Galli

Interpellato sulla vicenda infettivologo Massimo Galli, primario del reparto di Malattie infettive all’Ospedale Sacco di Milano, si è dichiarato "tranquillo" durante un'intervista rilasciata a Cartabianca. E poi ha aggiunto: "Diventare un personaggio pubblico ha una serie di contro e pochi pro, per quanto mi riguarda. Ho avuto un avviso di garanzia che mi è stato consegnato quando la notizia era già su tutti i giornali. Sono tranquillo, da quello che leggo non vedo niente di particolare in ciò che mi viene contestato". Massimo Galli ha poi aggiunto di avere provveduto a tutelarsi mettendo tutto in mano al suo legale. "Faremo le nostre controdeduzioni, è un tema in mano alla magistratura".

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