94 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Chiesto il patteggiamento per pedofilia per don Galli, la madre della vittima: “L’importante è la verità”

Il processo su don Mauro Galli, accusato di abuso sessuale nei confronti di un 15enne, potrebbe finire con un patteggiamento e con una pena inferiore a 4 anni che gli eviterebbe il carcere. “L’importante è la verità”, a Fanpage.it parla la madre del ragazzo, Cristina Balestrini.
A cura di Giorgia Venturini
94 CONDIVISIONI
Don Mauro Galli
Don Mauro Galli

Per Don Mauro Galli, accusato di abuso sessuale nei confronti di un 15enne, il processo potrebbe terminare con un patteggiamento e con una pena inferiore ai quattro anni, che gli permetterebbe di non entrare in carcere. A proporre alla difesa il patteggiamento è stato il procuratore generale, dopo che la Cassazione ha annullato la sentenza di secondo grado di 5 anni e 6 mesi di carcere rimandando il processo in Appello. La Corte si esprimerà sul patteggiamento il prossimo 26 settembre. Ma, se così fosse, se don Galli evitasse il carcere, per la famiglia dell'allora 15enne si avrebbe lo stesso giustizia? A Fanpage.it parla la madre del ragazzo, Cristina Balestrini.

Perché si è arrivato a una richiesta di patteggiamento?

Noi eravamo presenti in aula. E lo eravamo anche il 5 giugno, quando il procuratore generale ha fatto la proposta alla difesa di incontrarsi per arrivare a un patteggiamento. Per convincere la difesa, il procuratore generale ha fatto leva sul fatto che potevano emergere nuove testimonianze da parte dello psicoterapeuta che ha seguito mio figlio contro l'imputato.

La difesa del sacerdote si è concentrata per tutto il processo nello screditare l'attendibilità di quanto detto da mio figlio. Gli avvocati di don Galli si sono soffermati sul "tardivo disvelamento", dal momento che noi abbiamo presentato denuncia tre anni dopo i fatti.

Ma in realtà la chiesa ne era a conoscenza fin da subito, perché abbiamo avvisato il parroco il giorno dopo avvenuta la violenza. In più lo psicoterapeuta ha portato dati scientifici che smentiscono che il "tardivo disvelamento" sia un sintomo di menzogna, proprio perché le vittime di traumi ne parlano anche dopo anni.

Lei è d'accordo con la proposta di andare a patteggiamento? 

I nostri obiettivi negli anni sono stati principalmente due: il primo era che venisse fuori la verità e che nessuno mettesse in dubbio quello che era accaduto, il secondo che non succedesse ad altri. Quindi, anche se giuridicamente il patteggiamento non è un'ammissione di colpe, è anche vero che lo Stato non condannerebbe una persona se non ha commesso un reato.

Lui si è sempre dichiarato innocente, ma ci ha risarciti ancor prima che ci costituissimo parte civile nel processo. Per noi è importante anche arrivare a un punto, tutto quanto va avanti dal 2011. Abbiamo bisogno che si arrivi a una fine.

Se si arrivasse a una pena inferiore ai 4 anni, Don Galli non andrebbe in carcere. Avreste comunque giustizia? 

Su questo decide lo Stato. Credo che la sua vita da sacerdote sia già abbastanza rovinata. Non chiediamo che si faccia anni e anni di carcere. Noi chiediamo che sia fatta giustizia: se poi la giustizia comporta che non si faccia neanche un giorno di galera, va bene. Sarebbe comunque colpevole.

Poi c'è la Chiesa. Cosa farete a riguardo?

Non staremo in silenzio sul fronte ecclesiastico. Se l'obiettivo è che non succeda ad altri, chiederemo che don Galli non rimanga sacerdote. Non ci risulta che sia stato cacciato dalla Chiesa, poi può anche non esercitare.

Stando alle notizie che abbiamo ad oggi sul processo canonico nei confronti di don Galli, sappiamo che è stata decisa una sorta di sentenza dimissoria. Questo significherebbe che non è del tutto innocente, ma mancano le prove della sua colpevolezza.

Nessuno vi ha mai chiesto scusa? 

Assolutamente nessuno e a nessun livello. In passato il cardinale Scola in una delle prime lettere ci aveva risposto che era dispiaciuto del comportamento maldestro di alcuni suoi collaboratori, ma null'altro.

L'arcivescovo Delpini durante una visita nella nostra parrocchia ci ha incontrati per solo poco meno di 9 minuti. In questo colloquio non ci ha detto nulla. Quello che ci è accaduto è una questione di sistema. Di tutta la Chiesa.

94 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views