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Chi era Hamid Obid, l’operaio 34enne morto schiacciato da una pressa nel Varesotto

Hamid Obid è morto lo scorso 16 settembre in seguito a un incidente sul lavoro a Gornate Olona (Varese). Il 34enne, originario del Marocco, è rimasto schiacciato da una pressa.
A cura di Enrico Spaccini
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Hamid Obid (foto da Facebook)
Hamid Obid (foto da Facebook)

Si chiamava Hamid Obid, l'operaio che lo scorso lunedì 16 settembre è morto dopo essere stato schiacciato da una pressa a Gornate Olona (in provincia di Varese). Il 34enne stava effettuando un intervento sul macchinario quando, per cause ancora non note, questo si è avviato all'improvviso. Trasportato d'urgenza all'ospedale di Circolo di Varese, Obid è morto per i gravi traumi riportati. La Procura ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato di omicidio colposo.

Obid si era sposato da poco

Obid viveva a Solbiate Olona, ma pochi giorni prima dell'incidente era tornato in Marocco, suo Paese d'origine, per sposarsi. Presto sua moglie lo avrebbe raggiunto in Italia per vivere con lui. Da diverso tempo, il 34enne lavorava per una ditta che si occupa di assistenza su macchinari industriali.

Lo scorso 16 settembre Obid era arrivato in un'azienda in via dei Tigli, in località Biciccera a Gornate Olona, per effettuare un intervento su una pressa. Al momento dell'incidente, pare che si trovasse insieme al titolare dell'azienda.

La Procura indaga per omicidio colposo

Per motivi che devono essere ancora chiariti, la pressa si sarebbe avviata all'improvviso schiacciando Obid. L'allarme è stato immediato, ma all'arrivo dei sanitari del 118 il 34enne era già in arresto cardiocircolatorio. L'operaio è stato trasportato con la massima urgenza all'ospedale di Circolo a Varese, ma ormai era già deceduto.

La Procura di Varese ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Il magistrato titolare dell'indagine ha già disposto l'autopsia sul corpo di Obid, mentre la pressa che lo ha schiacciato è stata sequestrata. Pare, infatti, che avesse già subito alcuni interventi di manutenzione per malfunzionamento. Gli investigatori hanno iniziato anche a raccogliere le testimonianze dei colleghi della vittima.

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