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Cecilia De Astis travolta e uccisa a Milano, divieto d’espatrio per i 3 ragazzini: andranno in comunità

È stato disposto “il divieto di espatrio dal territorio nazionale” per i 3 ragazzini che lo scorso 11 agosto hanno travolto e ucciso Cecilia De Astis in via Saponaro, nel quartiere Gratosoglio di Milano. Nominato anche un curatore speciale. Si cerca ancora il quarto ragazzino in fuga.
A cura di Giulia Ghirardi
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Cecilia De Astis e l’auto che l’ha travolta in via Saponaro a Milano (foto da Facebook e LaPresse)
Cecilia De Astis e l’auto che l’ha travolta in via Saponaro a Milano (foto da Facebook e LaPresse)

Il giudice minorile di Milano ha disposto "il divieto di espatrio dal territorio nazionale" per i tre ragazzini che lo scorso 11 agosto hanno travolto e ucciso la 71enne Cecilia De Astis in via Saponaro, nel quartiere Gratosoglio di Milano, e sono scappati senza prestare soccorso.

Il giudice ha anche convalidato il provvedimento preso dalla Polizia locale di porre i 3 minori in un luogo sicuro, distanti dalle famiglie, dopo che si erano allontanati con i familiari dall'accampamento nomadi di via Selvanesco senza averlo comunicato alle Forze dell'ordine. In più, per i tre minori è stato nominato un curatore speciale e il prossimo 27 agosto si terrà davanti l'udienza di comparizione per i genitori durante la quale saranno decisi i provvedimenti più adeguati nell'interesse dei minori (il più probabile è il trasferimento in una comunità). Si cerca ancora il quarto ragazzino che era a bordo dell'auto rubata.

Dall'incidente alla fuga dei ragazzini

L'incidente si è verificato lo scorso 11 agosto, attorno alle ore 12:00. Cecilia De Astis stava camminando in via Michele Saponaro, nel quartiere Gratosoglio di Milano, quando una Citroen DS4 bianca con targa francese l'ha travolta all'altezza del civico numero 40. Come è emerso dalla successiva analisi delle telecamere di sorveglianza, dopo lo schianto i 4 ragazzini a bordo dell'auto sono scappati allontanandosi a piedi.

Subito è arrivato l'appello dei figli che hanno chiesto ai giovani fuggitivi di costituirsi e, con lui, sono iniziate le ricerche della Polizia Locale, che si sono concluse con il fermo dei quattro giovanissimi che hanno riferito di essere fuggiti "per paura". Sul caso il pm di Milano Enrico Pavone ha aperto un fascicolo d'indagine. Le ipotesi di reato sono omicidio stradale aggravato dall'omissione di soccorso e furto di auto. Tuttavia, "il fatto di avere meno di 14 anni comporta per loro la non imputabilità. Ciò vuol dire che non rispondono penalmente e che non verranno sottoposti a processo, neppure davanti al Tribunale per i Minorenni", ha spiegato il magistrato della Corte d'Appello di Roma Valerio de Gioia a Fanpage.it.

Dopo le verifiche necessaria, i 4 erano poi stati affidati nuovamente alle famiglie, ma nelle ore successive avevano fatto perdere le proprie tracce. Rintracciati nuovamente, i giovani sono stati collocati in comunità. La bambina è stata fermata sull’autostrada A6 al casello di Fossano, in direzione Ventimiglia, all'interno di un furgone guidato dalla nonna. I due fratellini, invece, sono stati rintracciati in un campo con insediamento abusivo a Beinasco, provincia di Torino. Quando le forze dell'ordine hanno fatto irruzione, i ragazzini stavano riposando su un materasso appoggiato a terra. Si cerca ancora il quarto ragazzino che era a bordo dell'auto rubata.

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