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Cecilia De Astis travolta e uccisa a Milano da 4 minori, la bambina: “Siamo scappati per paura”

In occasione dell’interrogatorio al Comando della Polizia locale la bambina che si trovava a bordo dell’auto rubata che ha investito e ucciso Cecilia De Astis nel quartiere Gratosoglio di Milano ha dato spiegazione della fuga: “Abbiamo avuto paura e siamo scappati”.
A cura di Giulia Ghirardi
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Cecilia De Astis e l’auto che l’ha travolta in via Saponaro a Milano (foto da Facebook e LaPresse)
Cecilia De Astis e l’auto che l’ha travolta in via Saponaro a Milano (foto da Facebook e LaPresse)

"Abbiamo avuto paura e siamo scappati". A parlare durante l'interrogatorio al Comando della Polizia locale di via Custodi a Milano è la bambina che insieme a tre coetanei lo scorso 11 agosto si trovava a bordo dell'auto rubata che ha investito e ucciso Cecilia De Astis nel quartiere Gratosoglio di Milano. I quattro, avendo tutti meno di 14 anni non sono imputabili.

L'incidente e il fermo dei minorenni

Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, l'incidente sarebbe avvenuto lunedì 11 agosto, attorno alle ore 12:00. Cecilia De Astis stava camminando in via Michele Saponaro, nel quartiere Gratosoglio di Milano, quando una Citroen DS4 bianca con targa francese l'ha travolta all'altezza del civico numero 40. Come è emerso dall'analisi delle telecamere di sorveglianza, dopo lo schianto i 4 giovani a bordo dell'auto sono scappati allontanandosi a piedi.

Subito è arrivato l'appello dei figli che hanno chiesto ai giovani fuggitivi di costituirsi e, con lui, sono iniziate le ricerche della Polizia Locale, che si sono concluse con il fermo dei quattro giovanissimi. Sul caso il pm di Milano Enrico Pavone ha aperto un fascicolo d'indagine. Le ipotesi di reato sono omicidio stradale aggravato dall'omissione di soccorso e furto di auto. Tuttavia, "il fatto di avere meno di 14 anni comporta per loro la non imputabilità. Ciò vuol dire che non rispondono penalmente e che non verranno sottoposti a processo, neppure davanti al Tribunale per i Minorenni", ha spiegato il magistrato della Corte d'Appello di Roma Valerio de Gioia a Fanpage.it.

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