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Inchiesta sull’urbanistica a Milano

Caso Pirellino a Milano, la chat che inchioda l’ex assessore Tancredi: “Sono andato al di là del mio ruolo”

Come appreso da Fanpage.it, il 9 giugno 2023 Giancarlo Tancredi, ex assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, avrebbe ammesso esplicitamente a Manfredi Catella, fondatore e ceo di Coima, di aver preso così a cuore la questione del Pirellino da essere andato “ben al di là” del suo ruolo di assessore. Le chat che inchiodano Tancredi.
A cura di Giulia Ghirardi
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Giancarlo Tancredi e Manfredi Catella
Giancarlo Tancredi e Manfredi Catella
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"L'ho presa molto sul serio e con partecipazione che va ben al di là del mio ruolo". Così, come appreso da Fanpage.it, il 9 giugno 2023 Giancarlo Tancredi, ex assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, avrebbe ammesso esplicitamente a Manfredi Catella, fondatore e ceo di Coima, di aver preso a cuore la questione del "progetto Pirellino" tanto da essere andato "ben al di là" del suo ruolo di assessore. L'accusa sostiene, infatti, che Tancredi abbia "abusato dei suoi poteri" per interferire nelle valutazioni della Commissione per il Paesaggio.

In occasione dell'ultima udienza davanti al tribunale del Riesame nell'ambito dell'inchiesta urbanistica milanese la Procura ha depositato alcune memorie in cui sono contenute le analisi dei cellulari dell'ex assessore alla Rigenerazione urbana del Comune e del numero uno di Coima. Tra questi, un messaggio del 9 giugno 2023 svela la natura del rapporto tra i due.

In un momento di tensione in merito al "progetto Pirellino" (P39), Tancredi scrive a Catella, ammettendo di aver preso la questione "molto sul serio e con partecipazione che va ben al di là del mio ruolo". Questa frase è considerata dalla Procura come una prova esplicita del fatto che Tancredi era consapevole di aver superato i limiti consentiti alla sua pubblica funzione. L'interazione, infatti, avviene dopo che la Commissione Paesaggio, presieduta da Giuseppe Marinoni, aveva espresso riserve sul progetto. Catella, lamentandosi della "irragionevole" posizione di Marinoni, aveva quindi chiesto a Tancredi di intervenire per "risolvere" la situazione e, stando alle carte, aveva anche riferito a "Stefano" della problematica (riferendosi con tutta probabilità a Stefano Boeri) che avrebbe "lavorato per trovare una conciliazione".

Sulla base di questi messaggi, il pm ha quindi sottolineato che Tancredi non solo si sarebbe impegnato a parlare con Marinoni, ma avrebbe anche confermato apertamente di aver superato i confini delle sue responsabilità istituzionali. Tale episodio, insieme ad altre chat in cui Catella sembra dettare l'agenda del Comune di Milano, sembra rafforzare l'accusa di un'amministrazione pubblica piegata agli interessi privati di un imprenditore che la Procura descrive come un "mercimonio della funzione pubblica" e uno "sfregio delle leggi".

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