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Caryl Menghetti ha accoltellato il marito Diego Rota almeno 20 volte: lui ha provato a difendersi

Stando ai primi risultati dell’autopsia, Diego Rota ha provato a difendersi dalle coltellate della moglie. Caryl Menghetti lo ha colpito almeno 20 volte con un coltello da cucina nella loro camera da letto a Martinengo (Bergamo) lo scorso giovedì 25 gennaio.
A cura di Enrico Spaccini
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Caryl Menghetti e Diego Rota (foto da Facebook)
Caryl Menghetti e Diego Rota (foto da Facebook)

Caryl Menghetti ha ucciso suo marito nella loro villetta di Martinengo (Bergamo) colpendolo almeno 20 volte con un coltello da cucina, ferendolo al dorso, al torace e al collo. Stando a quanto emerso finora dall'autopsia eseguita ieri, martedì 30 gennaio, all'ospedale Papa Giovanni XXIII il 55enne Diego Rota aveva anche tagli superficiali  alle mani e agli arti inferiori. L'ipotesi, dunque, è che nella serata di giovedì 25 gennaio abbia cercato di difendersi dall'aggressione della 45enne. La relazione completa del medico legale Andrea Verzeletti incaricato dalla Procura sarà depositata una volta completata, ma nel frattempo è arrivato il nulla osta ai funerali di Rota.

Le difficoltà psicologiche di Menghetti

La 45enne originaria di Vercelli soffre di problemi psichiatrici. Nel 2020 era stata sottoposta a un Tso e ricoverata nel reparto Psichiatria dell'ospedale di Treviglio per psicosi, allucinazioni e comportamento "dereistico", slegato dalla realtà. Dopo un periodo in cui sembrava stesse migliorando, Menghetti avrebbe avuto una ricaduta accentuata dalla perdita della convezione per la gestione del chiosco comunale di gelati nel Parco Suardi di Bergamo.

La mattina del 25 gennaio la 45enne era stata portata in ospedale con l'ambulanza. Preda delle allucinazioni, aveva iniziato ad accusare il marito di far parte di un'organizzazione che avrebbe potuto fare del male alla loro bambina di cinque anni. Dopo essere una visita in Psichiatria, che aveva riscontrato un atteggiamento psicotico con allucinazioni, Menghetti era stata dimessa con una terapia farmacologica da seguire.

L'omicidio di Diego Rota e l'arresto

Intorno alle 23:30 del 25 gennaio, mentre la loro bambina dormiva nella sua stanza della loro villetta di via Cascina Lombarda, Menghetti si è scagliata contro Rota colpendolo con un coltello da cucina decine di volte. Il 55enne originario di Brusaporto è stato trovato in pigiama, così come la donna, ma non è chiaro se si fossero già coricati. La relazione del medico legale dovrà stabilire se è stato colpito prima alla schiena e poi al petto, o il contrario. I tagli alle mani, comunque, farebbero pensare a tentativi di difesa.

Pochi minuti più tardi, Menghetti ha contattato in videochiamata la sorella senza dirle nulla di ciò che era accaduto. Era, però, sporca di sangue così è partita la chiamata al 112. È stata la 45enne, poi, ad aprire la porta ai carabinieri, così come aveva appena fatto con i suoi genitori che vivono nello stesso palazzo e che non si erano accorti di nulla. Dopo l'arresto, Menghetti è stata portata in Psichiatria. Le sue condizioni sono tali che il gip Riccardo Moreschi che ha convalidato l'arresto ha deciso di soprassedere all'interrogatorio.

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