38 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

L’emergenza siccità mette a rischio anche la produzione di latte e derivati

A lanciare l’allarme è la Coldiretti: sono decine di migliaia i litri di latte persi dalle mucche stremate dal caldo. A niente servono ventilatori e docce nelle stalle. “Spreco di risorse e perdite drammatiche”
A cura di Francesca Del Boca
38 CONDIVISIONI
Immagine

Più caldo, meno latte. Le mucche delle stalle di Lecco e Como come gli esseri umani: d'estate, quando le temperature si fanno alte, mangiano di meno e bevono di più. E producono meno latte, il 10 per cento in meno del solito. Dopo il settore delle coltivazioni, il grido d'allarme arriva anche dagli allevatori: sono decine di migliaia i litri di latte persi a causa dell'afa che sta attanagliando la Lombardia, circa tre al giorno per ogni bovino. A poco servono le misure contro il caldo nelle stalle, come ventilatori e spruzzi d'acqua refrigeranti, per mantenere la temperatura degli ambienti intorno ai 22-24 gradi. Acqua preziosa, sprecata. "La situazione è drammatica. Al calo delle produzioni di latte si aggiungono i maggiori consumi di energia ed acqua che in questo momento sono costosi e carenti. La siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati quest’anno pari a circa due miliardi di euro a livello nazionale", le parole disperate di Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como-Lecco. Dalla Coldiretti, anche la richiesta di fondi regionali per le attività in difficoltà.

Agricoltura in ginocchio

L'Enel ha annunciato che l'acqua riservata al comparto agricolo potrà bastare unicamente per poco più di una settimana: “L’acqua è agli sgoccioli. L’intera disponibilità è stata impiegata per per coprire la necessità del comparto agricolo nei prossimi dieci giorni”. Coldiretti chiede da tempo lo stato di calamità in Lombardia. Soffrono la sete i campi arsi dal sole. Calano le rese produttive, dall’orzo al frumento fino ai foraggi e in particolare il mais, alimento fondamentale per nutrire i bovini della zona. In secca i fiumi (tra gli altri il Po, la cui discesa ha fatto fermare una centrale idroelettrica al confine con il Veneto, e l'Adda), con il lago di Livigno che quasi non esiste più.

38 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views