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Brescia, ballavano in 700 senza distanziamento e mascherina: chiuso lo storico locale Art di Desenzano

I carabinieri hanno scoperto circa 700 persone senza mascherine e distanziamento: chiusa per cinque giorni la storica discoteca Art di Desenzano del Garda. Non sono state rispettate le capienze massime delle misure anti Covid.
A cura di Simona Buscaglia
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Immagine di repertorio
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La storica discoteca Art, di Desenzano del Garda nel Bresciano, è stata chiusa per cinque giorni. La Polizia di Stato, dopo alcuni controlli, ha stabilito che "Il locale pubblico ha consentito l'ingresso e la permanenza di diverse centinaia di avventori, in numero eccedente rispetto alla capienza consentita dalla normativa anti covid". Quando gli uomini della Questura di Brescia sono entrati nella discoteca per un controllo sul rispetto delle norme anti Covid hanno scoperto circa 700 persone senza distanziamento e senza mascherine.

La Prefettura potrà decidere se estendere la chiusura a 30 giorni

I verbali delle contestazioni verranno trasmessi alla Prefettura di Brescia, che potrà decidere se estendere la chiusura del locale fino a trenta giorni. Come riporta l'Ansa, nel novembre del 2020 Carlo Tessari, in arte Madame Sisi, proprietaria della discoteca Art, aveva inviato una richiesta danni da quasi due milioni di euro alla Regione per la chiusura forzata del locale "con una capienza da 804 persone e 396mila euro di tasse pagate nel 2019" spiegò Tessari.

Altra discoteca chiusa in Lombardia

La chiusura della discoteca Art non è la sola che è avvenuta in Lombardia nelle ultime settimane. Tra sabato 20 e domenica 21 novembre scorso infatti, questa volta a Como, era stata segnalata una festa tra minori completamente fuori controllo. Un locale sulla provinciale Novedratese, uno dei posti più frequentati dai giovanissimi, stava ospitando una festa per under 18 con balli e assembramenti che non rispettavano le misure anti contagio. I militari avevano scoperto che all'ingresso non veniva chiesto il green pass e dopo i controlli è emerso che ad essere sprovvisti di certificato verde erano anche i gestori del locale: i lavoratori lavoravano senza mascherina e contavano sulla collaborazione del personale che lavorava in nero.

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