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Bimba lasciata morire di stenti, la confessione dal carcere di Alessia Pifferi: “Rivolevo la mia libertà”

Durante l’interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari Alessia Pifferi ha spiegato che voleva liberarsi della figlia perché “considerata un peso”.
A cura di Giorgia Venturini
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Rivoleva la "sua libertà". Voleva liberarsi della figlia perché "considerata un peso". Spiega così quello che ha fatto Alessia Pifferi davanti al giudice per le indagini preliminare e al suo legale Raffaella Brambilla nell'interrogatorio di convalidata che si è tenuto nel primo pomeriggio di ieri venerdì 22 luglio nel carcere di San Vittore a Milano. Qui è detenuta dallo scorso mercoledì, da quando dopo sei giorni è ritornata nella sua casa di via Parea e ha trovato la figlia morta di stenti. Ha allertato i vicini che a loro volta hanno chiamato i soccorsi. Ma per la piccola non c'è stato nulla da fare.

Alessia Pifferi è accusata di omicidio volontario aggravato da futili motivi. A lei è stata contestata anche la premeditazione. Ha lasciato la figlia di 16 mesi Diana a casa da sola per sei giorni: di fianco al suo letto un biberon con un po' di latte. Senza nessuno scrupolo ha chiuso la porta della sua casa di via Parea e ha raggiunto il compagno nella Bergamasca. Quando lunedì scorso è tornata a Milano con l'uomo per alcuni affari non è neanche passata da casa.

L'ipotesi dei tranquillanti nel latte

Secondo gli inquirenti, ha lasciato morire la figlia di stenti. Cosa sia successo con esattezza sarà l'autopsia a rivelarlo nel dettaglio. Così come gli esami disposti per analizzare il latte del biberon riveleranno se la piccola sia stata sedata: in casa infatti è stata trovata una boccetta di sedativi che al pubblico ministero la donna avrebbe detto appartenere a un suo precedente compagno. A insospettire però gli investigatori e inquirenti è il fatto che la piccola non ha mai pianto. Nessun vicino ha mai sentito gradi o pianti. Come è possibile che la piccola di un anno e mezzo sia stata in silenzio per tutte le ore di agonia?

Le bugie raccontate dalla donna al compagno e alla madre

Dagli indagini è emerso che la donna aveva partorito la piccola nella casa di Leffe proprio dell'attuale compagno. La donna ha spiegato di non sapere di essere incinta e di non sapere chi fosse il padre della piccola. Dopo il parto la coppia si era separata per riavvicinarsi qualche mese fa. Settimana scorsa però al compagno la donna avrebbe detto che la figlia era al mare con la sorella. Anche la madre di Alessia Pifferi le aveva chiesto dove si trovava la piccola: l'indagata avrebbe risposto che era con lei e che sarebbero tornate a Milano in giornata. La madre di Alessia Pifferi – come riporta il Corriere della Sera – avrebbe anche spiegato agli inquirenti che la figlia ultimamente sembrava "nervosa e piuttosto insofferente". Poi mercoledì scorso la confessione e l'arresto.

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