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Sfida tra Il Popolo della Famiglia e Partito Gay ad Averara, il paesino sulle montagne bergamasche

Nel paese di 170 abitanti (di cui 140 aventi diritto al voto e 52 residenti all’estero) i candidati alla poltrona di sindaco sono ben quattro. Tra questi, l’esponente del Partito Gay e quello del Popolo della Famiglia: è scontro. L’ira di Mario Adinolfi: “Un’offesa alla politica”
A cura di Francesca Del Boca
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Il paese di Averara
Il paese di Averara

Poche decine di case sparse per 173 cittadini, di cui 140 con diritto di voto e 52 all'estero. Averara è un placido paese dell'alta bergamasca, in una valle laterale della Val Brembana al confine con la provincia di Sondrio, che come tanti altri andrà al voto in occasione delle prossime elezioni di giugno. Cos'ha di diverso dagli altri piccoli comuni? Il fatto che i pochissimi abitanti, davanti al foglio elettorale, avranno l'imbarazzo della scelta tra ben quattro candidati. Il sindaco uscente, certo, come da prassi (Mauro Egman, al suo terzo mandato). Il rivale Giuseppe Doci, sempre civico, proveniente da un paese sulla sponda bergamasca del lago d'Iseo. E poi, a sorpresa, altri due candidati: Fabio Annovazzi per Il Popolo della Famiglia e Daniele Carboni per il Partito Gay Lgbt+.

Il candidato sindaco ad Averara Fabio Annovazzi (Il Popolo della Famiglia)
Il candidato sindaco ad Averara Fabio Annovazzi (Il Popolo della Famiglia)

La battaglia

Fabio Annovazzi, l'esponente del Partito della Famiglia in Consiglio comunale dal 1998 e"legato a una destra sociale che non c'è più", lavora come florovivaista nella zona ed è editorialista per La Croce, il quotidiano diretto da Mario Adinolfi. Su queste pagine, tra i tanti obiettivi polemici e i rimproveri contro i bassi tassi di natalità del circondario, non manca di tuonare anche contro gli omosessuali "nazisti che vengono a impartirci lezioni di democrazia". "Il terzo genere non esiste e anzi la parola “genere” mi urta. La paccottiglia della lotta all’omotransfobia può andare bene in città ma qui in montagna sono ben altri i problemi", dichiarò. E pensare che tra gli avversari del 49enne c'è proprio Daniele Carboni, giovane carabiniere proveniente dalla bassa bergamasca (a più di 50 chilometri di distanza da Averara) che si presenta alle elezioni sostenuto dal Partito Gay Lgbt+. Che non fa una piega davanti alle posizioni del rivale, e si concentra su obiettivi come turismo e cultura. "Non ho niente contro il Popolo della Famiglia e poi anche noi siamo a favore di ogni tipo di famiglia", ha detto. "Sono molto entusiasta di far parte del mio partito, che è solidale, ambientalista liberale".

Il candidato sindaco ad Averara Daniele Carboni (Partito Gay Lgbt+)
Il candidato sindaco ad Averara Daniele Carboni (Partito Gay Lgbt+)

L'intervento di Adinolfi (Popolo della Famiglia)

Da Roma, nella campagna elettorale di questo paesino di montagna, piomba persino un big come Mario Adinolfi. "Questo bluff del Partito Gay è veramente un'offesa alla politica. Ma il capolavoro lo hanno fatto ad Averara, dove candidano sindaco uno che vive e lavora in Sardegna e le valli della Bergamasca le ha viste forse in foto. Ad Averara noi candidiamo Fabio Annovazzi che di quel Comune è stato vicesindaco e quelle terre le conosce come le sue tasche. Il Popolo della Famiglia crede nella politica come strumento cristiano di carità se orientato al bene comune. Per questi invece è tutto marketing".

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