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Arrestato in Svizzera “Mirko Oro”: sbeffeggiava le forze dell’ordine su Tik Tok

È stato arrestato “Mirko Oro”: il noto imprenditore ed ex proprietario di Compro Oro è stato fermato in Svizzera. Su di lui pendeva un mandato di cattura europea. L’uomo, consapevole di essere ricercato, ha postato spesso video su Tik Tok in cui sbeffeggiava le forze dell’ordine: “Non mi prenderete mai”, diceva.
A cura di Ilaria Quattrone
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Mirko Rosa, il noto imprenditore ed ex proprietario di negozi compro oro – conosciuto con l'appellativo "Mirko Oro" – è stato arrestato in Svizzera. Il 46enne era ricercato dai carabinieri del comando provinciale di Varese: l'uomo infatti era fuggito dopo aver avuto notizia di un mandato di cattura nei suoi confronti per i reati di truffa, maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, uccisione di animali, riciclaggio, pubblicazione arbitraria di atti di procedimento penale, simulazione di reato e resistenza a pubblico ufficiale.

"Non mi prenderete mai": così Mirko Oro insultava i carabinieri

L'imprenditore avrebbe tentato di nascondere la sua posizione postando video sui social che lo facessero risultare altrove. E proprio in questi video, pubblicati su Tik Tok, l'uomo ha spesso insultato le forze dell'ordine: "Maresciallo sprecate soldi, non mi prenderete mai". I militari, che avevano monitorato i suoi spostamenti in diversi paesi e una volta ottenuto il mandato di arresto europeo, lo hanno così arrestato. Attualmente si trova nel carcere di Lugano in attesa di estradizione. Intanto i carabinieri indagano anche su eventuali responsabilità da parte di terze persone che, in qualche modo, hanno favorito la latitanza dell'uomo.

L'inchiesta Gold Finger

Dagli eccessi ai reati: l'ex re dei negozi "compro oro" è spesso balzato agli onori di cronaca per le sue attività. In molti ricordano quando decise di girare per le strade di Lugano a bordo di una limousine sulla cui fiancheggiata appariva una bestemmia. E in tanti altri ricordano quando nel 2015 era finito nell'inchiesta "Gold Finger" della guardia di finanza di Legnano con l'accusa di evasione fiscale, ricettazione e false fatturazioni. E proprio per questi reati era stato condannato in via definitiva a tre anni e due mesi di carcere. Gli inquirenti lo accusavano di un'evasione pari a 3,7 milioni di euro.

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