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Apre una nuova struttura per pazienti Covid in via di guarigione: l’annuncio dell’ospedale Niguarda

A Milano apre una nuova struttura che accoglierà malati con Coronavirus in via di guarigione. L’ospedale Niguarda avvia la “degenza di comunità” per i pazienti in fase di remissione della malattia. Nasce all’interno dell’ex Paolo Pini e prevede 26 posti letto per pazienti ancora affetti da Covid-19, che si sono stabilizzati ma, per diversi motivi, non possono essere dimessi al domicilio.
A cura di Simone Gorla
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L'ospedale milanese di Niguarda apre la “degenza di comunità” per i pazienti in fase di remissione della malattia, che stanno cioè guarendo da Coronavirus.

Una "degenza di comunità" per i pazienti Covid in via di guarigione

Una struttura da 26 posti letto, attivabili gradualmente, che sarà usata per accogliere e assistere i pazienti ancora affetti da Covid-19, che si sono stabilizzati ma, per diversi motivi, non possono essere dimessi al domicilio. È stato l'Asst ospedale Niguarda ad annunciare l'apertura: "Superato il momento più critico della malattia, infatti, spesso prima di poter tornare a casa alcune persone necessitano di un periodo di assistenza sanitaria a minore intensità e di un monitoraggio infermieristico continuo, non gestibile al domicilio". Per loro, a Niguarda è stata quindi aperta la “degenza di comunità”, un reparto che "rappresenta uno snodo importante tra l’ospedale e il territorio e che va a completare il percorso di cura organizzato per offrire ai pazienti una risposta a 360 gradi".

La struttura all'interno dell'ex Paolo Pini

Il servizio è stato aperto all’interno dell'ex ospedale psichiatrico Paolo Pini, con quasi 300 mila metri quadrati destinati ad attività socio sanitarie, in un dedalo di viali alberati e giardini. L’organico della “degenza di comunità” può contare sulla presenza di personale infermieristico, socio sanitario e medico. I pazienti accolti sono autosufficienti e con una stabilità cardio-respiratoria adeguata, per cui il ricovero in un ospedale per acuti non è più indicato. Una volta arrivati nella nuova struttura, il percorso di cura prosegue con il monitoraggio clinico e un’assistenza infermieristica continua, la gestione della terapia farmacologica, l’esecuzione di esami di controllo, visite specialistiche e, se necessario, l’ossigenoterapia a bassi flussi.

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