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Andrea Costantino liberato dopo 15 mesi di carcere ad Abu Dhabi: “Restituirò i soldi spesi dallo Stato”

Il trader milanese Andrea Costantino è tornato in Italia dopo 15 mesi di prigionia e 6 mesi in ambasciata ad Abu Dhabi. Per liberarlo, lo Stato ha pagato 270mila euro come deciso dal Tribunale degli Emirati Arabi. Ora l’imprenditore si è impegnato a restituirli, anche se, spiega: “Mi hanno bloccato l’attività e confiscato tutti i conti”.
A cura di Enrico Spaccini
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"Eravamo 14 detenuti in 16 metri quadri, il cibo te lo buttavano per terra". Andrea Costantino, il trader milanese incarcerato per 15 mesi ad Abu Dhabi e bloccato per altri sei in una dependance dell'ambasciata italiana, racconta la sua prigionia fatta di "spedizioni punitive, pestaggi" e "torture". Liberato lo scorso 30 maggio, ha potuto riabbracciare la sua famiglia solo il 23 dicembre. Lo Stato italiano ha pagato i 270mila euro richiesti dal Tribunale degli Emirati Arabi e Costantino si è impegnato a restituirli.

"Volevano ammazzarmi perché sono cristiano e avevo pregato"

Pochi giorni prima che il Tribunale degli Emirati Arabi lo condannasse a una pena pecuniaria di 540mila euro per aver favorito il terrorismo, ma che voleva dire uscire dal carcere, Costantino ha rischiato di morire un paio di volte. Era il primo maggio e due militanti dell'Isis "decidono che vogliono ammazzarmi, così, di colpo, perché sono cristiano e avevo pregato". A salvargli la vita due ragazzi dello Yemen e un siriano intervenuti per difenderlo. "Qualche giorno prima", racconta ancora, "un altro mi voleva tagliare la testa".

Poi nell'intervista concessa al Corriere della Sera ricorda di quella volta che aveva provato a fare lo sciopero della fame per poter cambiare cella. Nella sua, nel carcere di Al Wathba, un topo lo aveva morso. Capite le sue intenzioni, però, viene subito punito: "In manette con i piedi incatenati per 12 ore sotto il sole". Poi sevizie fisiche, torture, "ammanettato al pianale di un blindato con le bende agli occhi mentre loro si divertivano a frenare, sbandare, accelerare".

L'arresto e la liberazione dopo 15 mesi

Costantino, 50enne milanese, prima dell'arresto commerciava prodotti petroliferi nel Paese arabo. Venne arrestato con l'accusa di aver favorito il terrorismo, ma oggi si domanda: "Come posso aver favorito il terrorismo con due carichi di gasolio venduti allo Yemen, autorizzati dagli stessi Emirati?". L'imprenditore finisce in cella nel marzo del 2021 e trascorre 15 mesi in carcere.

Dopo gli altri sei mesi in ambasciata, lo Stato italiano ha deciso di pagare i 540mila euro richiesti dal Tribunale degli Emirati, che nel frattempo aveva concesso uno sconto del 50 per cento in occasione del cambio di governo. Una volta liberato, Costantino si è impegnato a restituire i 270mila euro spesi. Nei giorni scorsi è riuscito a riabbracciare la compagna Stefania e la loro bambina, ma ora si prospetta un futuro non semplice: "Sono di fatto indigente", conclude, "mi hanno bloccato l'attività e confiscato tutti i conti, tenendosi il denaro".

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