video suggerito
video suggerito

Altri medici si dimettono dal reparto maternità dell’ospedale di Magenta, Di Marco: “Colpa di Regione Lombardia”

Continuano le dimissioni dei medici nel reparto di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Giuseppe Fornaroli di Magenta (Milano). I dottori dimissionari sono passati dai cinque dello scorso marzo a otto, su un totale di dieci. Alla base degli abbandoni a catena ci sarebbe il clima lavorativo.
A cura di Alice De Luca
41 CONDIVISIONI
Immagine

I medici del reparto di ginecologia e ostetricia dell'ospedale Giuseppe Fornaroli di Magenta, in provincia di Milano, continuano a dimettersi. A marzo i professionisti che avevano lasciato il posto di lavoro erano stati cinque, ora invece sono saliti a otto, sul totale di dieci assunti. La ragione di questo esodo dipenderebbe dal clima di lavoro e in particolare da alcune tensioni nate tra i dottori e l'ex primario, che ha a sua volta presentato le dimissioni lo scorso marzo.

Dopo le prime cinque rinunce, negli ultimi mesi altri tre professionisti hanno lasciato il reparto, facendo salire il numero di abbandoni a otto. Decisioni, queste, che secondo Nicola Di Marco, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Lombardia, dipenderebbero dall'immobilismo dell'ASST, l'azienda socio sanitaria territoriale, che è di competenza regionale.

"Le dimissioni sono conseguenza dell’attendismo con la quale Regione Lombardia ha trattato le segnalazioni – ha detto Di Marco – Di fronte alle plurime segnalazioni dei medici, in relazione a comportamenti riconducibili all’ormai ex Direttore di Struttura, l’Azienda (ASST Ovest Milanese) non rilevando a parer suo eventuali criticità, ha valutato in una prima fase di non dare alcun seguito. Una scelta che potrebbe verosimilmente aver innescato il definitivo meccanismo di dimissioni a catena, il cui effetto è stato di mettere a repentaglio l’operatività del reparto".

Le dimissioni dei primi cinque medici, diventate effettive a partire dal primo maggio, a cui si sono aggiunti gli altri tre ritiri, hanno creato diversi problemi e allarmato i sindacati, che ora temono la chiusura del reparto. Il direttore dell'Asst, Valentino Lembo, aveva spiegato ai microfoni di TgR Lombardia di aver cercato di convincere i medici dimissionari a tornare in servizio, anche in virtù delle dimissioni del primario da cui sarebbero sorti i problemi "e in funzione del fatto – spiega ancora Di Marco – che gli episodi descritti all’interno delle prime segnalazioni di gennaio non si sono ripetuti. A dimostrazione che qualcosa fosse successo e, in virtù delle conseguenze, sia stato inizialmente sottovalutato".

Nel frattempo la direzione ha anche attivato la ricerca di nuovo personale da assumere, con bandi e manifestazioni di interesse: "Sono stati avviati contatti con altre ASST – dice il consigliere – per reclutare medici ginecologi da altre strutture o attraverso l’impegno di risorse esperte attive all’interno dell'ospedale di Legnano. Le assunzioni rappresentano l’unica soluzione definitiva, per sanare definitivamente l’ennesimo episodio di mala gestione della sanità pubblica del centrodestra lombardo".

41 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views