Alessia Pifferi è la 38esima donna in Italia a essere condannata all’ergastolo: chi sono le altre più note
Alessia Pifferi è la donna di 38 anni che è stata condannata all'ergastolo per la morte di stenti della figlia di 18 mesi Diana avvenuta a luglio 2022 nel Milanese. In Italia non sono molte le donne ad avere il "fine pena mai": su 1.866 persone condannate all'ergastolo, 37 sono definitive. Tra loro ci sono soprattutto ex terroriste, ma anche alcune mafiose.
Luana Cammalleri
Il 19 aprile 2024, la Corte d'Assise di Palermo ha condannato all'ergastolo Luana Cammalleri e Pietro Ferrari: i due amanti, originari di Cerda, sono stati ritenuti responsabili dell'omicidio di Carlo La Duca, marito della donna. Ne hanno inoltre fatto sparire il cadavere. Cammalleri e Ferrari hanno avuto una relazione clandestina e, secondo l'Accusa, hanno organizzato il piano per uccidere la vittima sparita il 31 gennaio 2019.
Melita Aina
Tra le condannate in via definitiva all'ergastolo, c'è anche Melita Aina. La 74enne, originaria di Fagnano Olona (Varese) ha ucciso il marito in concorso con altre due persone. Attualmente è detenuta nel carcere di Como: è stata accusata di essere la mandante dell'omicidio. Ha sempre però sostenuto di essere innocente.
Rosa Bazzi
Rosa Bazzi è stata condannata all'ergastolo, insieme al marito Olindo Romano, per il caso divenuto noto con il nome di "Strage di Erba". Entrambi sono stati giudicati colpevoli dell'omicidio di Youssef Marzouk di soli 2 anni, di sua madre Raffaella Castagna, della nonna Paola Galli e della vicina di casa Valeria Cherubini. La strage è avvenuta l'11 dicembre del 2006 in via Armando Diaz a Erba (Como). Per Bazzi e Romano si sono aperte le porte di una revisione della condanna dopo che è stata accettata l'istanza di revisione presentata dai legali dei due coniugi di via Armando Diaz.
Silvia e Paola Zani
Silvia e Paola Zani sono le figlie di Laura Ziliani, la donna di 55 anni che è stata uccisa a maggio 2021 a Temù (Brescia): entrambe sono state condannate all'ergastolo dalla Corte d'Assise di Brescia. Con loro anche il fidanzato della sorella maggiore Mirto Milani. Il trio comunale ha depositato l'istanza che contiene il ricorso al giudizio di secondo grado. Nei prossimi mesi la Corte d'Assise d'Appello di Brescia fisserà la data del processo.
Anna De Luca Bossa
Anna De Luca Bossa è tra le donne condannate all'ergastolo. Nel suo caso la sentenza è stata confermata anche in secondo grado. Era a capo dell'omonimo gruppo di camorra di Ponticelli, a Napoli Est, e figlia di Teresa De Luca Bossa, prima donna detenuta nel regime 41bis. È considerata mandante dell'agguato in cui perse la vita il ragazzo di 19 anni Ciro Colonna, estraneo a qualsiasi dinamica di malavita.
Nella Serpa, Giuseppina Iacopetta e Rosaria Mancuso
Nella Serpa, detta "La Bionda", è stata alla guida dell'omonima cosca della ‘ndrangheta di Paola, comune che si trova in provincia di Cosenza. Le accuse che le sono state contestate sono diverse: omicidio, tentato omicidio, estorsione e associazione a delinquere di stampo mafioso.
Rosaria Mancuso è invece nipote del capobastone Luigi dell'omonimo clan: è stata condannata in primo grado dalla Corte di assise di Catanzaro come mandante dell’omicidio del biologo Matteo Vinci, che è morto con un’autobomba nel 2018.
Giuseppina Iacopetta era moglie del boss Fortunato Patania, che è stato ucciso nel settembre 2011. È stata condannata perché ritenuta mandante di un omicidio e due tentati omicidi compiuti per vendicare il marito.
Nadia Desdemona Lioce
Tra le donne che sono sottoposte al 41 bis, quindi carcere duro, c'è Nadia Desdemona Lioce che è stata un'esponente delle Nuove Brigate Rosse. È stata condannata per aver fatto parte del commando che ha ucciso i giuristi Massimo D'Antona nel 1999 e Marco Biagi nel 2002.
Sabrina Misseri e Cosima Serrano
Cosima Serrano e Sabrina Misseri erano zia e cugina di Sarah Scazzi, la ragazzina di quindici anni che è morta il 26 agosto 201o ad Avetrana, comune che si trova in provincia di Taranto. Entrambe sono state condannate all'ergastolo e la sentenza è stata confermata nel 2017 dalla Corte di Cassazione.
Maria Rosaria Biondi
Esponente delle Formazioni Comuniste combattenti, è stata condannata all'ergastolo perché l'8 novembre 1978 era a bordo dell'automobile che ha intercettato quella del procuratore di Frosinone, Fedele Calvosa, che nell'attacco muore insieme al conducente e all'agente di scorsa. Nel 1979 è stata arrestata in un covo delle Brigate Rosse e condannata all'ergastolo.
Susanna Berardi, Maria Cappello, Barbara Fabrizi, Rossella Lupo e Vincenza Vaccaro
Sono cinque brigatiste e si trovano nella sezione di Alta Sicurezza del carcere di Latina. Sono state condannate per una serie di sparatorie, omicidi e altre rivendicazioni. Cappello, per esempio, è coinvolta nell'omicidio del sindaco di Firenze Lando Conti, ucciso con 17 colpi di pistola nel 1986.
Lucia Finetti
Lucia Finetti, la 53enne che il 12 giugno 2021 ha ucciso il marito dopo una lite in automobile, è stata condannata all'ergastolo. La donna, appassionata di cartomanzia, lo ha ammazzato perché non accettava la fine della storia: l'uomo, infatti, aveva intenzione di chiedere la separazione. Lo ha ucciso con quattordici coltellate.