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Alberto Genovese arrestato per stupro

Alberto Genovese resta in carcere: i giudici hanno respinto la richiesta dell’affidamento terapeutico

La difesa di Alberto Genovese aveva chiesto che continuasse ai domiciliari in una casa di cura il percorso terapeutico di disintossicazione dalla cocaina. I giudici del Tribunale di sorveglianza di Milano, però, ha rigettato la richiesta disponendo che l’ex imprenditore resti in carcere.
A cura di Enrico Spaccini
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Alberto Genovese
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Alberto Genovese deve restare in carcere. Il Tribunale di sorveglianza di Milano ha rigettato la richiesta dell'ex imprenditore di affidamento a una comunità di recupero dove avrebbe dovuto proseguire le cure per la disintossicazione dalla cocaina. La decisione è stata presa al termine di un periodo nel quale Genovese è stato tenuto sotto osservazione dall'equipe psichiatrica di Bollate che doveva stabilire se fosse in grado di affrontare il percorso terapeutico all'esterno.

Genovese deve ancora scontare poco meno di 4 anni di pena. L'ex imprenditore, infatti, è stato condannato in via definitiva a 6 anni, 11 mesi e 11 giorni di reclusione perché ritenuto responsabile delle violenze sessuali avvenute ai danni di due ragazze che, all'epoca dei fatti, avevano 18 e 23 anni.

La richiesta della difesa di Genovese

Era tornato in carcere il 13 febbraio scorso, dopo che aveva trascorso un periodo di detenzione domiciliare in una clinica durante il quale si era anche sposato. A maggio, poi, gli avvocati difensori avevano fatto richiesta che Genovese venisse affidato a una comunità di recupero dove avrebbe proseguito il percorso terapeutico di disintossicazione.

In merito, la Procura aveva dato parere favorevole. Anzi, era d'accordo anche su un ritorno a casa dell'ex imprenditore, che avrebbe finito di scontare la sua pena in affidamento in prova. Tuttavia, a maggio i giudici avevano scelto di rinviare la decisione e di sottoporlo a un periodo di osservazione.

La decisione del Tribunale di sorveglianza e la nuova udienza

Come si è appreso al termine dell'udienza del 24 ottobre, l'equipe psichiatrica del carcere di Bollate aveva dato parere favorevole al trasferimento di Genovese in una comunità di recupero.

Tuttavia, i giudici del Tribunale di sorveglianza hanno rigettato la richiesta e stabilito che l'ex imprenditore deve rimanere in carcere. In attesa della nuova udienza preliminare sul filone bis delle indagini con al centro altre violenze sessuali che si celebrerà nelle prossime settimane.

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