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Alberto Genovese arrestato per stupro

Alberto Genovese, gli amici inseparabili prendono le distanze: “Sono scioccato e schifato”

Foto di gruppo sorridenti a bordo piscina, ricordi di vacanze e progetti di lavoro. Le immagini che resistono sui social degli amici “inseparabili” di Alberto Genovese stridono con le posizioni assunte dopo l’arresto dell’imprenditore digitale. Tutti prendono le distanze ma intanto aumentano le segnalazioni con questa domanda: “Se erano così vicini come potevano essere all’oscuro delle abitudini e degli eccessi di Genovese?”.
A cura di Salvatore Garzillo
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Questo capitolo della storia potremmo chiamarlo “la grande fuga”. Oppure, per dirla con le parole della Vanoni: “La musica è finita, gli amici se ne vanno”. La sostanza non cambia, la corte di Alberto Genovese si sta sciogliendo come il ghiaccio nel mojito sulle spiagge di Ibiza e Formentera, entrambe buen retiro dell’imprenditore digitale arrestato con l’accusa di aver drogato e violentato una modella 18enne durante una sua festa nel super attico vista Duomo.

Le isole spagnole tornano continuamente nell’analisi della sua vita. È nella sua “villa Lolita” a Ibiza che nell’estate 2020 avrebbe violentato un’altra sua ospite, che agli agenti della Squadra mobile diretti da Marco Calì ha detto di essere stata anche drogata. Ha raccontato che dopo essersi ripresa ne ha parlato con Daniele Leali, la cui risposta sarebbe stata “a volte Alberto esagera”. È a Formentera che c’è il Tipic, locale di gran moda gestito proprio da Daniele Leali, definito “il braccio destro di Genovese” dalle ragazze che hanno partecipato alla festa del 10 ottobre scorso (quella della violenza). È lui a essere indicato come l’uomo che ha portato i piatti con la droga mentre si trovava a “Terrazza Sentimento”. "C’era della droga alla festa e a un certo punto c’erano due piatti a disposizione per tutti – mette a verbale una teste nel fermo emesso dalla procura – Li ha portati vicino al bar Daniele Leali: in uno c’era 2CB, conosciuta come ‘coca rosa', e nell’altra ‘Kalvin Klain', che è chetamina mischiata con cocaina". E prosegue: "Credo che tutti si aspettassero che Leali la portasse in sala, nessuno si è spaventato o sorpreso della cosa (..) Leali e Genovese sono molto amici, per cui se Daniele beve o assume qualcosa, io ritengo di poterlo fare anch'io senza preoccuparmi. Ho sempre seguito con gli occhi Daniele Leali per capire se ci si potesse fidare”.

Danny the voice, il braccio destro

Leali, vocalist da una vita col nome di “Danny the Voice” e poi imprenditore nella ristorazione e nel mondo della notte. Di recente era diventato il manager di Prima Cafè (corso Garibaldi 78, oggi chiuso), il salotto social di Prima Assicurazioni, altra creatura di Genovese che è il maggior azionista con il 58,3 per cento, anche se nei giorni scorsi si è dimesso da presidente ed è stato rimosso come ceo dal consiglio di amministrazione. La miglior descrizione di Prima Cafè è sul suo sito: “Prima Café non vuole essere una vetrina dell’attività principale del cliente, che opera nel campo delle assicurazioni, ma un luogo che contenga diverse funzioni. Oggi, sempre più spesso, la vita privata, quella sociale e il lavoro confluiscono in un unico contenitore e anche i locali si adeguano a questa tendenza diventando estensioni delle dimore private e degli uffici, a cui si aggiunge la componente dello scambio relazionale”. Sembra la descrizione di Terrazza Sentimento, il super attico di Genovese.

Pochi giorni dopo l’arresto di Genovese, Leali è salito su un aereo ed è partito per l’Indonesia. Molti l’hanno interpretata come una fuga, Leali ha risposto che aveva ragioni di lavoro e comunque "a oggi non è ancora formalmente indagato in nessun reato in concorso con Genovese”, come ha precisato il suo avvocato Sabino Di Sibio. Lui, intanto, sentito da Fanpage.it ha preso le distanze dalle serate di violenza, ha smentito quanto detto dalle testi e l’accusa di aver fornito droga. Sembra che tornerà a dicembre. Forse per quel giorno la Squadra mobile gli chiederà di spiegare alcune cose emerse dalla visione delle telecamere installate a Terrazza sentimento e dalle dichiarazioni delle ragazze.

Valanga di accuse

Perché il tema adesso è la valanga di accuse che stanno arrivando a fuoco incrociato dalle tanti partecipanti dei party “esclusivi”. Segnalazioni anonime (perché molti, maschi e femmine, hanno paura di esporsi e mettersi contro un intero sistema), ma anche a volto scoperto, come dimostra l’intervista di Christina Bertevello rilasciata a Fanpage.it.

La domanda che ritorna a ripetizione è: se erano così amici come facevano a non conoscere le sue abitudini e i suoi eccessi? Le segnalazioni (anonime) non riguardano solo Leali ma altri amici di Genovese che componevano la famiglia allargata del divertimento.
Tra questi spuntano due nomi: Jo Romeo e Alessandro Paghini. Entrambi hanno partecipato a molte feste, vacanze a Ibiza e Formentera, come confermano le foto pubblicate. O meglio, quelle sopravvissute alla pulizia generale per cancellare ogni legame visivo con l’arrestato. Sottolineiamo che nessuno dei due è coinvolto nell'indagine né, al momento, in altri filoni.

"Inseparabili bro"

Jo Romeo, che si presenta come proprietario di un beach club in Calabria e pr dell’Armani Privè, conserva scatti sorridenti assieme all’amico, in vacanza sulla scaletta del suo jet privato o a bordo piscina della sua villa. Nei commenti li descrivono come “inseparabili bro (fratelli, ndr)”.
Lo abbiamo raggiunto tramite i suoi canali social e dell’amicizia inseparabile non c’è più traccia.
“Buonasera, con molta gentilezza le rispondo dicendo che non voglio parlare di questa storia, aspetto una bambina… e ho cose di lavoro importanti da fare. Alberto è un amico che io però ho allontanato dalla frequentazione già da un anno. Chi le ha segnalato il mio profilo saprà benissimo che ormai da lungo tempo non frequentavo quelle feste. Posso solo dire che mi dispiace tantissimo per quella ragazza perché se i fatti sono veri sono davvero Scioccato e Schifato! Come essere Umano e Amico di Alberto, penso che sia davvero un peccato che una persona così Intelligente possa essere caduto in questa orrenda storia di dipendenza dalla Droga. La prego di capire la mia situazione familiare”.

A questo punto abbiamo rassicurato il signor Romeo che non avremmo insistito.

“Guardi l’ultima volta che sono entrato in quella casa è stato il 29 maggio per il suo compleanno e ci sono andato per rispetto. Ma già da ottobre dell’anno scorso io mi ero allontanato, quindi feste non è ho fatte più da lui. Tutte le storie che raccontano tipo quelle che gli invitati dovevano lasciare il telefono all’entrata o la presenza di bodyguard per me sono cose mai viste, quindi immagino che anche le amicizie che lui frequentava fossero nuove”.

"Squadra che vince non si cambia"

Da un ex amico fraterno a un altro, Alessandro Paghini, segnalato da diverse fonti come uno dei più attivi “porta ragazze” per le feste. Sia chiaro, questa espressione non ha alcun valore criminale, serve per spiegare una delle attività che svolgeva da pr. Sul suo profilo si legge che è ancora “public relations coordinator” al Tipic. Anche lui ha cancellato molti ricordi digitali del rapporto con Genovese ma qualcosa sopravvive, come un post su Facebook del 12 maggio 2018 in cui scrive: “Ultima selezioni per entrare nella casa del Grande Fratello… fatti avanti #ibiza #openinsession #ultimiposti #hbAlberto”.
La magione in questione non è quella di Canale 5 ma quella presa in affitto da Genovese in Spagna per festeggiare il suo compleanno, il 28. Di quel giorno c’è un’altra foto, stavolta di gruppo, con Genovese al centro, e la didascalia “squadra che vince non si cambia”. Paghini ci ha risposto che preferisce non parlare della vicenda prima di essersi confrontato col suo avvocato. Nel 2014 era finito al centro di un’altra vicenda giudiziaria, ma da protagonista, con l’accusa di aver pubblicato online un filmato hard della sua ex fidanzata al termine della loro relazione. Quattro anni dopo quella storia era tornata alla ribalta perché il processo si era fermato a causa di un problema di notifica: Paghini era in spiaggia a Formentera e, secondo le forze dell’ordine, era stato impossibile notificargli l’avviso dell’udienza. 

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