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Accusato di essersi inviato minacce di morte, Daniel Siccardi chiede la sospensione del processo

Il sindaco di Organo, Daniel Siccardi, nel 2021 aveva denunciato di aver ricevuto minacce di morte anonime. Per la Procura, però, aveva fatto tutto da solo e lo ha accusato di simulazione di reato. Ora il primo cittadino chiede di sospendere il processo.
A cura di Enrico Spaccini
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Daniel Siccardi, sindaco di Ornago (foto da Facebook)
Daniel Siccardi, sindaco di Ornago (foto da Facebook)

Oggi, 12 gennaio, si sarebbe dovuta tenere la prima udienza del processo che vede il sindaco di Ornago (Monza e Brianza) Daniel Siccardi accusato di simulazione di reato. Nel 2021, infatti, aveva denunciato di aver ricevuto minacce di morte anonime tramite e-mail e volantini. Le indagini condotte dalla Procura di Monza, però, avevano portato all'accusa che fosse stato lo stesso Siccardi a inviarsi e a congegnare quei messaggi intimidatori. "Non posso più sottoporre la mia famiglia a continui attacchi e offese per una vicenda in cui io sono la vittima", ha scritto il sindaco in una nota stampa in cui ha fatto sapere di aver richiesto la sospensione del processo.

Le minacce di morte e le foto insanguinate

"Ho preso questa soffertissima decisione dopo due anni terribili per me e per la mia famiglia", afferma Siccardi che continua a definire questa vicenda "assurda". La denuncia risale ad aprile 2021. Il sindaco, allora 35enne, di Ornago sosteneva che da febbraio di quell'anno nella casella postale istituzionale gli era arrivata una mail con una foto ritoccata con le prime minacce.

Da quel giorno, si sarebbero susseguite lettere e volantini dai toni sempre più violenti e intimidatori, come anche immagini insanguinate. La vicenda scosse i piccoli comuni vicini a Ornago, riscuotendo anche manifestazioni di solidarietà. Secondo alcuni, però, quelli erano solo tentativi da lui orchestrati per sviare l'attenzione pubblica dai problemi della sua amministrazione.

La richiesta di rinvio a giudizio per simulazione di reato

Le indagini, concluse a maggio del 2021, rivelarono come le e-mail minatorie erano state inviate dalla sua rete domestica. Cosa che ha fatto ipotizzare che fosse tutto inventato. "Stento ancora a credere a tutto ciò", scriva ancora Siccardi, "il passaggio da vittima ad accusato è stato uno shock".

Insomma, a fine 2022 la Procura ha provveduto a richiedere il rinvio a giudizio nei suoi confronti per simulazione di reato e la prima udienza si sarebbe dovuta tenere proprio oggi. Visto che tutto è partito dalla sua denuncia contro ignoti, Siccardi ha deciso di interrompere tutto chiedendo la sospensione del processo.

"Non è certo l'epilogo che avrei voluto, ma non posso continuare con questo calvario", ha commentato: "La vicenda non ha a che fare con le mie mansioni da Primo cittadino che continuerò a svolgere con lo stesso spirito di servizio di sempre". La nota stampa, poi, termina con un ringraziamento a chi "in questi mesi è stato sempre al mio fianco" e che soprattutto "ha creduto alla mia versione dei fatti, che è l’unica verità".

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