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Abusi sulle ginnaste, chiuse le indagini: l’istruttrice è accusata di maltrattamenti aggravati

Sono state chiuse le indagini nei confronti dell’istruttrice Stefania Fogliata: la 31enne è accusata di maltrattamenti aggravati nei confronti di alcune ginnaste di una palestra di Calcinato (Brescia).
A cura di Ilaria Quattrone
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Sono state chiuse le indagini nei confronti di Stefania Fogliata, l'istruttrice di ginnastica ritmica che è accusata di aver maltrattato fisicamente e verbalmente alcune atlete che facevano parte del'Accademia di Ginnastica Ritmica Nemesi di Calcinato, comune che si trova in provincia di Brescia. L'accusa per la 31enne, che è stata interdetta dall'attività professionale in Italia per un anno, è di maltrattamenti aggravati.

Oltre all'interdizione per dodici mesi, Fogliata ha ricevuto la prima condanna dal Tribunale Sportivo: è stata infatti squalificata per dodici mesi e sospeso l'Accademia Nemesi per presunte violazioni al codice etico federale e di comportamento del Coni.

Le vittime hanno tra i dieci e i quattordici anni

Le indagini sono partite dopo che a settembre scorso, la madre di una atleta aveva denunciato alcuni episodi vessatori nei confronti della figlia. Le presunte vittime sono almeno dodici e hanno tutte tra i dieci e i quattordici anni. Gli episodi contestati risalgono al periodo tra il 2017 e il 2023.

Tutte hanno raccontato di aver ricevuto insulti, schiaffi e frustate con il nastro: "A mali estremi, estremi rimedi", avrebbe detto a una delle sue ex atlete. Tra le accuse, ci sono anche quelle di averle sottoposte a pressioni psicologici causando dimagrimenti patologici. Il maggiore accanimento lo avrebbe avuto con un'atleta promettente che sarebbe potuta entrare nella squadra Nazionale e partecipare poi alle Olimpiadi.

Le parole dell'istruttrice

Per la giudice delle indagini preliminari Francesca Grassani, le indiscusse capacità di Fogliata avrebbe indotto nelle ragazze una specie di soggezione psicologica concatenata al desiderio di voler emergere e di non deludere le aspettative. L'allenatrice, durante l'interrogatorio di garanzia alla presenza del gip e del pubblico ministero Alessio Bernardi che è titolare dell'indagine, avrebbe detto che le denunce sarebbero frutto di una vendetta da parte di chi non è riuscita a raggiungere gli obiettivi sperati.

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